Scritto da: kiaroz 07/04/2007 15.39
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> Solo una precisazione e vi lascio discutere per
> conto vostro, perchè non ho voglia di tornare sui
> soliti argomenti per l'ennesima volta...
Ok
> Pyccolo, non puoi paragonare il fumo, l'alcool,
> od il mangiar vegetariano, che sono scelte squisitamente
> volontaristiche, con una sensazione che nasce dal
> di dentro, spontanea e profonda, come l'orientamento
> sessuale, che semplicemente decidi se assecondare
> o soffocare...
Un thread di questa sezione ha per titolo " Siamo tutte un pò Bisex", la cui fonte è Arcigay.it.
In fondo potrebbe esserci in quest'affermazione una parte di verità, nel senso che tendenzialmente tutti possiamo essere di tutto e di più: omo, bisex, transex, pedofili, omofobi, misogeni, fedeli, infedeli, fumatori, drogati, alcolizzati, mistici, paterni e non, materne e non, cleptomani o genorosi...etc. etc. elenco infinito.
Nessuno è paterno se non lo sente. Nessuna è materna se non lo sente. Nessuno è omo se non lo sente. Nessuno è pedofilo se non lo sente. Nessuno è infedele se non lo sente profondamente. Nessuno è cleptomane se non lo sente e via dicendo per ogni sentimento umano.
Sensazione deriva da sentire. Ogni sentire parte dalla ns struttura pensante.
Una sensazione non può nascere spontaneamente senza una ragione, da cui scaturisce.
Non è possibile che ad un certo punto della vita spunti una sensazione, così, di punto in bianco, e tu debba decidere solo se assecondarla o meno...come dire che domani mi sveglio e, tò, ma guarda che strano, mi sento portato irresistibilmente per le pecore (giusta per dirne una senza riferimento alcuno).
> La bisessualità non è uno stile di vita... è una
> sensazione interiore...
Nessuno lo nega...ma da dove è partita questa sensazione?
Sicuramente da un'altra sensazione, la quale a sua volta è partita da altre, fino a raggiungere quella iniziale.
Perchè devi pensare che si è insediata a prescindere da ogni altra tua considerazione e dalla tua volontà, come qualcosa da subire volente o nolente?
Un conto è dire che ti sta bene e che senti come tuo l'attuale orientamento e che lo vive liberamente ed a dispetto di ogni critica e di ogni atteggiamento contrario (tutti dovrebbero rispettare questa tua scelta senza discriminarti o isolarti),
altra cosa è dire che così sei nata o che esso ti è piombato addosso e tu non hai potuto far altro che accettarlo e conviverci. Delle due soluzioni quale ti appagherebbe di più?
Quella della libera scelta delle tue aspirazioni o quella dell'imposisizione di un orientamento? Mi riferisco anche a quello etero, pechè nessuno potrebbe essere costretto ad amare un a persona del sesso opposto, in quanto c'è anche la libertà di scegliere di vivere da soli (fatto che potrebbe essere considerato anche un orientamento).