BisessualItalia Bisessualità e dintorni. Tutto ciò che gravità intorno ad un argomento ancora ignoto a molti

Come ve ne siete accorti?? Come avete preso coscienza della vostra bisessualità?

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    kiaroz
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    00 16/11/2006 19:01
    Quando ha iniziato ad insinuarsi in voi l'idea,la percezione che il vostro modo di intendere l'amore era molto più vasto rispetto alla comune visione limitata della gente?? c'è stata una presa di coscienza?? oppure l'avete sempre saputo?? oppure c'è stata una causa scatenante, un evento, una persona che piano piano ha fatto sì che in voi, nel vostro cuore, nella vostra mente, si spalancasse una nuova finestra verso il vostro interno e verso il vostro esterno......??


    "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre." (A. Einstein)

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    kiaroz
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    00 16/11/2006 19:04
    Nel mio caso per esempio è stato ai tempi dell'università... con delle amiche avevo cominciato a frequentare dei ragazzi appartenenti al gruppo gay-lesbico dell'università (seppur a quel tempo fossimo etero convinte, sempre pensato solo ai ragazzi!!) ed a poco a poco qsto pensiero ha cominciato a far capolino nella mia mente... Ogni tanto pensavo a come sarebbe potuto essere con una donna, ma non mi era mai capitata l'occasione, e sinceramente forse non avevo neanche mai pensato seriamente di realizzarla... Finchè 3 anni fa ho conosciuto l'attuale mia migliore amica, e mi sono accorta che a poco a poco l'affetto e la complicità che provavo per lei si stavano trasformando in qlcosa di più forte, complice anche il fatto che lei avevi comportamenti molto "ambigui" con me, tipo stare abbracciate per ore sul divano, tenersi x mano, scriversi sms e mail che avrebbero fatto impallidire la coppia più innamorata, lei mi chiamava scherzando: "la mia morosa", ecc... E mi sono ritrovata a desiderare di baciarla... Ma le paure erano 1000, e proprio per dar sfogo a questi miei turbamenti ho cominciato a scrivere su un forum... e qui ho iniziato il mio cammino di presa di coscienza... e poi la prima storia al femminile... e poi la seconda... e poi mi sa che ci ho preso gusto!!! [SM=g27828]
    Modificato da kiaroz 05/05/2007 20.25


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    Pinduz
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    00 16/11/2006 20:58
    Io ho cominciato a pensarlo da quando ho cominciato a pensare all'"amore"....
    mi sono sempre detta: io devo provare ad avere un'esperienza con una donna...
    fin quando è successo e da lì....da lì è stato un delirio....fin quando ho conosciuto la mia tesora... [SM=g27828]


    se sei nato senza ali non far mai nulla per impedire loro di crescere...
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    In realtà per me non è stato così complicato..
    Mi è bastato semplicemente seguire il cuore, e non avendo alcun tipo di pregiudizio, ho provato..
    La paura c'è, ma è normale, c'è in qualsiasi tipo di rapporto non ancora nato..


    ....e devo dire che mi è piaciuta tanto ghghgh [SM=g27828]


    ...e guarirai da tutte le malattie, perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te, io sì che avrò cura di te.

    *

    Sono un libro aperto in un mondo di analfabeti.
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    00 06/02/2007 14:32
    Mi rendo conto solo ora che in effetti in questa sede non ho ancora detto quando ho scoperto il mio orientamento e riprendo quanto da me scritto in un altro forum, dove qualcuno mi ha posto la domanda diretta.

    Sono diventata consapevole del mio orientamento nei primi mesi del 2004.
    Ma quello è stato solo il punto d'arrivo di un lungo percorso interiore fatto di confusione, paura, non accettazione di me stessa, diciamo meglio...di rifiuto...per quello che sono.
    Sin da ragazzina ho sempre provato attrazione in modo indiscriminato per maschi e femmine, ovviamente per indiscriminato intendo dire che non faceva differenza che avessi di fronte un maschio o una femmina. L'unica discriminante poteva essere la mente di una persona, il modo di vedere la realtà che la circondava. In pratica il modo di essere di una persona.
    Ovviamente quando questa sorta di affinità elettiva si stabiliva con una femmina, mi vergognavo moltissimo e iniziavo a credere che fossi sbagliata se non malata, che non poteva essere possibile che io provassi un tale affetto per una persona del mio stesso sesso e che a volte sognassi di lei in atteggiamenti intimi.
    Ricordo che la mia prima vera cotta fu per la mia professoressa di filosofia, molto giovane, gran donna, intelligente, bella di una mora bellezza mediterranea e veramente tosta. Chiaro che pensai si trattasse delle tipiche cotte che si prendono per chi in realtà ammiriamo e basta. Ma poi iniziarono i sogni in quel periodo (ti parlo del liceo), in cui lei era spesso protagonista o comunque in cui io facevo sesso con donne sempre more e senza volto e in cui spesso ero dotata di membro maschile che usavo in modi molto soddisfacenti per quelle donne.
    Fatto sta che quando lei dovette lasciare il nostro istituto non so quante lacrime versai...

    Questi sogni e il fatto che continuavo ad avere relazioni con uomini, di cui mi sono anche innamorata, e a guardare le ragazze, mi hanno perseguitata per anni.
    Nel 2004 ho incontrato la prima ragazza di cui mi sono davvero innamorata e che mi ha inconsapevolmente aiutato a capire la mia vera natura.
    E da allora i sogni sono finiti....perchè sostituiti da una splendida realtà in cui il mio cuore e diciamolo il mio corpo sono aperti ad accogliere chi mi colpisce al cuore e alla testa, senza distinzione di genere.
    Spero di essere stata abbastanza esaustiva.
    [SM=g27817]



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    00 07/02/2007 01:28
    beh anche per me è un pò come ha detto neve...solo che adesso è un anno bello pieno che ne ho coscienza...fra alti e bassi...aspetto che le cose si evolvino e vivo la mia vita il + serenamente possibile nonostante i problemi


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    00 07/02/2007 15:47
    Credo proprio che sia il modo migliore per andare avanti nel tuo cammino di consapevolezza.
    Io ad esempio ora sono molto serena...anzi ti dirò probabilmente questa è la cosa sulla quale sono più serena, avendo comunque anche io i miei problemi quotidiani come tutti d'altronde, ma almeno per quel che riguarda il mio orientamento credo di aver raggiunto una sorta di nirvana [SM=x1249010]



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    00 01/03/2007 14:44
    Come da titolo, sarei curiosa di conoscere le vostre storie... [SM=x1248824]





  • Diana x
    00 01/03/2007 14:58
    Chissà quante volte ho già ripetuto questa storia ma vabbeh.
    Mi sono accorta un po' di tempo fa della mia bisessualità in modo "indiretto". Cioè i mass media e in particolare la TV mettono i giovani in contatto con il mondo sessuale, passando immagini o qualsiasi altra cosa dai contenuti sessuali.
    Ecco queste immagini di donne anche e spesso mezze svestite e provocanti mi sono accorta che iniziavano a piacermi un po'.
    Però ho notato che continuavano a piacermi qli uomini perchè tutte le volte che vedevo un ragazzo carino lo guardavo segretamente (come fanno tutte le classiche teenager).
    Allora ho cecato di approfondire un po' su internet e con uno Psicologo on-line, ossia un siciliano gay o bisex(non sa ancora) di 25 anni che conosco da un forum, mi ha pian piano seguita e aiutata a capirmi.
    Finalmente dopo così tanto sono arrivata a essere sicura.
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    00 01/03/2007 18:28
    Dal momento che già esiste un thread in proposito, unisco le due discussioni.



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    00 01/03/2007 18:30
    Prego, la parola ai nuovi tra noi che ancora non si sono raccontati.
    [SM=x1248807]



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    00 01/03/2007 21:12
    Io sono molto confusa...nel senso, dovrei raccontarvi un po' la mia storia.
    Allora tutto è iniziato un anno e mezzo fa...avevo conosciuto il mio attuale ragazzo da poco, ancora non avevo avuto rapporti sessuali anche se praticavo da tempo l'autoerotismo.
    Mi trovavo nella segreteria della mia facoltà ed all'improvviso iniziai a sentirmi strana nel guardare il corpo delle altre, sentivo una sorta di eccitazione.
    Questo mi spaventò moltissimo e mi portò ad un grave disturbo d'ansia chiamato DOC per il quale prendo ancora medicine.
    Non potevo vedere donne che subito avevo degli attacchi di panico con ansia fortissima fino ad arrivare al vomito.
    Ero diventata uno scheletro, piangevo sempre, mi ero depressa vivevo nel terrore di essere omosessuale.
    Poi la psicoterapia ed i farmaci mi hanno aiutata...ora , non so, non riesco a definirmi sessualmente.
    Amo molto il mio ragazzo anche se il sesso con lui non mi soddisfa molto e preferisco ancora l'autoerotismo e la fantasia.
    Però, non provo il desiderio di stare con una donna, di vivere con lei di farmi una vita con lei...diciamo che il mio interesse è prettamente sessuale...cioè andrei con una donna ma lo considererei come un gioco od un favore reciproco tra amiche.
    Non credo potrei innamorarmene come mi sono innamorata del mio ragazzo.
    Anch'io come Diana quando vedo donne discinte provo una certa eccitazione ma credo che questo sia normale anche per molte altre ragazze etero.





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    coccole2000bsx
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    00 02/03/2007 05:30
    Carissima Amelie,
    prima di tutto ti mando un bacio e ti do tutta la mia solidarietà. Poi però ti voglio dire che c' è una cosa nel tuo racconto che non ho ben capito, e che mi sembra una contraddizione.
    Da un lato giustamente tu dici "anch' io come Diana quando vedo donne discinte provo una certa eccitazione ma credo che questo sia normale anche per molte altre ragazze etero". E' come se tu dicessi (giustamente) che componenti omosessuali e componenti eterosessuali convivono naturalmente in ognuno di noi, e che tutto questo è normale. Bene, questa consapevolezza che siamo tutti un po' bisessuali, e che in tutto ciò non c' è niente di male ma molto di normale (che è una consapevolezza che da Freud in poi è anche coscienza comune) fa però a pugni con le tue paure, le tue insicurezze e soprattutto quello che hai definito il tuo "terrore di essere omosessuale".
    Ma se ritieni normale essere attratta sessualmente in una certa misura anche dalle persone del tuo stesso sesso, come mai hai questo terrore di essere omosessuale? Non è contraddittorio tutto questo?

    [SM=x1248814]


    [Modificato da coccole2000bsx 02/03/2007 5.34]

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    00 02/03/2007 10:02
    Hai ragione Coccole, ho saltato un passaggio per questo non si capisce.
    Quel passaggio è l'anno di psicoterapia che ho fatto con Raffaella, una terapista bravissima che mi ha spiegato che non dovevo aver paura di queste mie fantasie.
    Ora penso di essere guarita dal doc!





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    !NeveCheVola!
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    00 14/03/2007 17:51
    Però perdona un po' di psciologia spicciola ma da quello che scrivi si evince che a livello conscio hai capito che non c'è nulla di male nelle pulsioni che provi, ma le reazioni che hai avute sono passate? Cioè non vai in ansia quando vedi una ragazza e ti immagini con lei? Oppure continuano questi sintomi ma in modo più moderato? Se così fosse mi daresti l'idea che in realtà a livello inconscio i substrati culturali sono ancora molto ben radicati per cui le tue pulsioni si scontrano con quanto ti è stato insegnato o inculcato e cioè che andare con una donna è sbagliato e contronatura.
    Sei tuttora in terapia? Anche perchè un anno solo di terapia non mi sembra poi così sufficiente.
    Inoltre e la pianto con le domande...l'acronimo DOC per cosa sta? Perchè io conosco il DAP...



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    COS'E' IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

    Tratto da: "Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il Disturbo Ossessivo-Compulsivo" - Gabriele Melli - Editore Ecomind, Salerno

    Caratteristiche essenziali del disturbo sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali.
    Come il nome stesso lascia intendere, il DOC è quindi caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Almeno l'80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.

    Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano più e più volte e sono al di fuori del controllo di chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall'ansia, sono giudicate come infondate ed insensate.
    Le persone con DOC possono preoccuparsi eccessivamente dello sporco e dei germi o essere ossessionate dall'idea di potersi contaminare o poter contaminare gli altri. Possono essere terrorizzate dalla paura di avere inavvertitamente fatto del male a qualcuno (magari mentre facevano manovra con l'auto per uscire da un parcheggio), di poter perdere il controllo di sé e diventare aggressive in certe situazioni, di aver contratto malattie infettive o di essere omosessuali, anche se di solito riconoscono che tutto ciò non è realistico. Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli, come paura, disgusto, disagio, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel "modo giusto", e gli innumerevoli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneo.
    Le ossessioni differiscono dalle preoccupazioni per il fatto che queste ultime sono relative ad eventi negativi, legati a problematiche di vita quotidiana, che potete temere che accadano. Per esempio, potete essere preoccupati di fallire un esame, della vostra condizione economica, della salute, o delle vostre relazioni interpersonali. Al contrario delle ossessioni, le preoccupazioni non sembrano eccessive e prive di una base razionale, ma si riferiscono a rischi reali, che tutti riconoscono come tali.

    Le compulsioni vengono anche definite rituali o cerimoniali e sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l'ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono, cioè, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia. Le persone con un'ossessione che riguarda la contaminazione possono lavarsi costantemente le mani fino a provocarsi delle escoriazioni. Una persona può ripetutamente controllare di aver chiuso il gas per la paura ossessiva di far scoppiare la casa, un'altra può contare oggetti più e più volte per l'ossessione di averli perduti. In generale tutte le compulsioni che includono la pulizia, il lavaggio, il controllo, l'ordine, il conteggio, la ripetizione ed il collezionare si trasformano in rigide regole di comportamento e sono spesso bizzarre e francamente eccessive. Le compulsioni assumono spesso un carattere talmente abituale e ripetitivo che vengono attuate, a scopo preventivo, anche in assenza di ossessioni. Diventano azioni studiate e prestabilite, eseguite con cura meticolosa, che non possono in alcun modo essere interrotte o modificate nella loro sequenza.

    A differenza di altri disturbi psicologici, sostanzialmente omogenei, nella pratica clinica si possono distinguere con relativa chiarezza sette tipologie di disturbo ossessivo-compulsivo, talvolta presenti in concomitanza. Nonostante i tentativi di creare delle sotto-categorie, tuttavia, le ossessioni e le compulsioni possono essere le più svariate ed è quindi probabile che non riusciate a riconoscervi completamente in nessuna delle tipologie elencate, pur soffrendo di DOC.
    Nella pratica clinica distinguiamo comunque:
    - Disturbi da contaminazione - Si tratta di ossessioni e compulsioni connesse a improbabili (o irrealistici) contagi o contaminazioni. Le persone che ne soffrono sono tormentate dall'insistente fissazione che loro stessi, o qualcuno dei loro familiari, possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica. Sostanze "contaminanti" diventano spesso non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi, solventi e detersivi, contenenti sostanze chimiche potenzialmente "dannose". La contaminazione temuta può essere anche relativa a "sporco" di natura sociale (il tossicodipendente, il barbone, l'anziano, ecc.) o metafisica (il male, il diavolo, ecc.). In alcuni casi non vi è il timore di malattia, ma soltanto un forte senso di disgusto nell'entrare in contatto con certe sostanze. In ogni caso, bagni pubblici, cassonetti dell'immondizia, giardini, autobus o cabine telefoniche vengono accuratamente evitati, così come qualunque luogo che possa essere "infetto". Se la persona entra in contatto con uno degli agenti "contaminanti", mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione volti a neutralizzare l'azione dei germi e a tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o a liberarsi dalla sensazione di disgusto. Tali rituali, fra cui i più comuni sono certamente il lavaggio ripetuto e particolareggiato delle mani e del corpo, dei vestiti, dei cibi e di altri oggetti personali, coinvolgono spesso i familiari, che sono "costretti" dal paziente ad evitare luoghi "contaminati" e a lavarsi più del necessario.
    - Disturbi da controllo - Si tratta di ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare sia per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo, sia a scopo preventivo, per essere sicuri di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile catastrofe. Controllano così di aver chiuso le porte e le finestre di casa, le portiere della macchina, il rubinetto del gas e dell'acqua, la saracinesca del garage o l'armadietto dei medicinali; di aver spento fornelli elettrici o altri elettrodomestici, le luci in ogni stanza di casa o i fari della macchina; di aver contato bene i soldi; di aver compilato correttamente un modulo o un registro contabile; di non aver perso cose personali lasciandole cadere; di non aver investito involontariamente qualcuno con la macchina; di non avere tracce di sangue addosso. Il controllo compulsivo è quindi finalizzato a tranquillizzarsi riguardo al costante dubbio di non aver fatto tutto il necessario per prevenire eventuali disgrazie o al dubbio di aver danneggiato qualcosa o qualcuno inavvertitamente senza essersene accorti. Anche questo tipo di rituali coinvolge spesso i familiari che sono oggetto di continue richieste di rassicurazione ed ai quali viene talvolta chiesto di effettuare controlli al posto della persona stessa.
    - Ossessioni pure - Si tratta di pensieri o, più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.). Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Quello che mette ansia non è tanto la natura del pensiero stesso, quanto il fatto che la sua presenza venga presa dal soggetto come segno di essere realmente un omosessuale, un pedofilo, un perverso, un blasfemo o un aggressivo. E' il caso della persona che ha improvvisamente una fantasia sessuale alla vista di una persona dello stesso sesso, magari accompagnata da una effettiva eccitazione, e che interpreta il fatto che tale immagine si presenti nella sua mente come una possibile omosessualità latente. Il disturbo ossessivo puro è quindi caratterizzato dalla preoccupazione costante riguardo all'avverarsi di certi eventi alquanto improbabili, ma intollerabili per il soggetto, spesso seguita da un dialogo interno volto alla rassicurazione. In pratica la persona con timore di poter essere omosessuale, alla vista di una persona dello stesso sesso, sviluppa pensieri intrusivi positivi o fantasie sessuali che alimentano il suo timore. Inizia quindi a parlare con sé stessa per dimostrarsi che ciò non può essere vero ed a ricercarne le prove nel passato e nel presente, tormentandosi all'infinito alla ricerca della garanzia che tale sospetto sia infondato.
    - Superstizione eccessiva - Si tratta di un pensiero superstizioso portato all'eccesso. Chi ne soffre ritiene che il fatto di fare o non fare determinate cose, di pronunciare o non pronunciare alcune parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere particolari azioni il "giusto" numero di volte, sia determinante per l'esito degli eventi. E' il caso della persona che ritiene che certi numeri siano sfortunati e che, dopo averli visti, rimane in ansia finché non ne neutralizza l'effetto "porta sfortuna" vedendo altri numeri "fortunati". Oppure della persona che teme di pensare a certi eventi negativi (morte, incidenti, ecc.) mentre effettua alcune operazioni (es. parlare, scrivere, leggere, mangiare, camminare, ecc.), poiché il pensiero negativo potrebbe in qualche modo "imprimersi" e trasformarsi in realtà. Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo l'atto (es. cancellando e riscrivendo la stessa parola, pensando a cose positive) o facendo qualche altro rituale "anti-iella".
    - Ordine e simmetria - Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico, perché ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell'armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.). Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare questi oggetti, fino a sentirsi completamente tranquilli e soddisfatti. Le ossessioni di ordine e simmetria possono riguardare anche il proprio corpo. Muscoli, pettinatura dei capelli, colletto e polsini della camicia, orologio sul polso, portafoglio in tasca, devono risultare ancora una volta "perfetti" e simmetrici, pena ripetuti rituali di messa in ordine o di controllo allo specchio.
    - Accumulo/accaparramento - E' un tipo di ossessione piuttosto rara che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti), per la paura di gettare via qualcosa che "un giorno o l'altro potrebbe servire..". Questo tipo di comportamento, normale entro un certo limite finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato dalle "collezioni" diventa tale da sacrificare la vita della persona e dei suoi familiari. Questi particolari collezionisti di cose inutili sono generalmente orgogliosi delle proprie raccolte e non si rendono conto, se non parzialmente, dell'eccesso in cui incorrono, a differenza dei pazienti con disturbi da contaminazione o da controllo, che sono solitamente critici riguardo ai loro rituali. Sono le famiglie a non tollerare più l'invadenza di certi oggetti e a richiedere il trattamento terapeutico. Questi pazienti, inoltre, non hanno pensieri ossessivi particolari, ma sono terribilmente sconvolti nel momento in cui si chiede loro di gettar via qualcosa.
    - Compulsioni mentali - Non costituiscono una reale categoria a parte di disturbi ossessivi, perché la natura delle ossessioni può essere una qualunque delle precedenti. Coloro che ne soffrono, pur non presentando alcuna compulsione materiale, come nel caso delle ossessioni pure, effettuano precisi cerimoniali mentali (contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri fortunati) per scongiurare la possibilità che si avveri il contenuto del pensiero ossessivo e ridurre di conseguenza l'ansia. E' il caso della persona che, pensando automaticamente ad un'offesa al defunto, nel momento in cui vede una tomba, o ad una bestemmia nel momento in cui vede un riferimento a delle sacralità, tenta di scongiurare la "inevitabile" punizione divina ripetendo mentalmente, o talvolta bisbigliando, ben precise preghiere o formule magiche.

    Alcuni pazienti DOC tendono a fare costanti richieste di rassicurazione ai familiari ed agli amici, riguardo alle proprie preoccupazioni. Ad esempio, se temono la contaminazione, chiedono spesso se certi oggetti o certi cibi sono stati lavati, se nessuno ha toccato le loro cose, se gli altri si sono lavati dopo essere stati in bagno o dopo aver toccato animali o cose "sporche". Se invece temono future disgrazie a causa di loro omissioni o dimenticanze (disturbi da controllo), chiedono agli altri se hanno chiuso il gas, la porta di casa o la macchina, se hanno spento la luce o il fornello elettrico, se non hanno per caso urtato qualcuno con la macchina o se non hanno tracce di sangue addosso. In ogni caso le richieste di rassicurazione assumono in tutto e per tutto la funzione di un comportamento tranquillizzante, al pari delle compulsioni.

    La persona che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo, inoltre, tende a mettere in atto una sterminata serie di evitamenti di tutte quelle situazioni che innescano i pensieri ossessivi, nel tentativo di controllarli e di non essere costretto a fare i rituali.
    Così chi teme la contaminazione con lo sporco evita di toccare qualunque oggetto che possa essere, anche lontanamente, non sterilizzato, apre le porte o accende le luci, in particolare nei luoghi pubblici, con i gomiti o con i piedi.
    Chi teme di contaminarsi con il sangue o le siringhe evita di mettere le mani in posti in cui non possa controllare accuratamente che non vi siano aghi, non cammina sull'erba o sulla sabbia e tantomeno con le scarpe aperte e non tocca niente di rosso o che possa vagamente assomigliare a tracce di sangue.
    L'ossessivo "puro" che, ad esempio, teme di essere omosessuale, evita accuratamente di trovarsi in situazioni in cui può trovarsi esposto a corpi nudi di persone dello stesso sesso, spesso smette di guardare la televisione, di leggere le riviste, di guardare le persone per strada.
    Chi ha pensieri ossessivi a contenuto aggressivo evita metodicamente di avere a portata di mano oggetti contundenti o appuntiti, talvolta si fa controllare a vista da qualcun altro per essere certo di non fare niente di male e si tiene a debita distanza dalle persone che teme maggiormente di aggredire.
    Chi pensa che certi numeri, parole, colori o altro portino sfortuna a sé stesso o ai suoi cari, evita di esporsi a tutte quelle situazioni in cui più facilmente può entrare in contatto con tali stimoli. Ad esempio, per quanto riguarda certi numeri, il paziente può non guardare più la televisione, l'orologio o i calendari





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    00 14/03/2007 23:07
    come me ne sono accorta??
    bhè è successo qualche mese fa...da quando l'ho vista [SM=g27836] mi ha sempre incuriosita..una sensazione strana..mi sentivo a disagio vedendola..e poi conoscendola,parlandoci,uscendoci..ho capito che la cosa andava al di là della semplice simpatia che si può avere x un'amica.. [SM=g27818] questo rapporto mi fa e mi farà sicuramente stare tanto male...non avrei mai pensato di stare male..x una donna..eh si [SM=g27825] e invece.. lei è sfuggente.. non ama le amicizie morbose, gli impegni..insomma mi da del filo da torcere [SM=x1248838] so' solo che ogni volta che la vedo vorrei [SM=x1248810]
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    kiaroz
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    Riporto su... [SM=g27828]


    "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre." (A. Einstein)

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    ArisFlay
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    00 04/05/2007 22:06
    Dunque..la presa coscienza della mia bisessualità è stata per me la rinascita...fino a 15 anni sono stato un leone in tutto, poliedrico in sport e arti più disparate.. in praticca ero padrone assoluto della mia vita..e dentro mi sentivo libero e speciale..e per tutti lo ero.. fin dai primi impulsi di attrazione sessuale avevo provato piacere a guardare e ad immaginare ragazzi del mio stesso sesso in prevalenza, con episodi frequenti di attrazione anche verso le ragazze..questo non mi preoccupava affatto anzi.. poi a 15 anni c'è stato un periodo di qualche mese in cui le mie attenzioni e fantasie erano convogliati esclusivamente verso i ragazzi della mia stessa età..quelli con caratteri gentili.. la mia indole è sempre stata quella di amare e proteggere e in campo sessuale di fare godere chi desidero..in pratica avevo una attrazione esclusiva per l'altro sesso..tuttavia gli uomini adulti non mi attraevano per niente anzi pensati in ambito sessuale mi davano repulsione...mi sentivo quasi in colpa per provare attrazione per altri ragazzi del mio stesso sesso ed entravo in contraddizione quando guardavo negli occhi un amico che io vedevo solo come un fratello(dal quale non ero attratto)o anche un'uomo..questa ricerca di caratteri femminei in ragazzi mi sconvolse e mi confuse a tal punto che persi tutto ciò che ero..
    gli stereotipi sociali erano continui e la non accettazione di quello che ero(neve mi capirà) era pressochè totale..mi pensavo diverso da tutti..e da quel momento mi isolai..paletti su paletti verso me stesso e verso gli altri..stereotipi e pregiudizi su me stesso su tutto e su tutti..contraddizioni interne che portavano confusione ma soprattutto due sensazioni mai provate in vita mia..insicurezza totale e ansia..era la fine,mi ero rinchiuso in una prigione oscura.ciò che ero non c'era più..''sono un nulla,incapace di essere all'altezza della propria origine e di continuarla..che cosa mi resta?''
    questo pensavo e dentro morivo sempre più. tutti i pregiudizi,i paletti che mi ero fatto su tutto e su tutti proiettavano la mia non accettazione e la mia corruzione nel modo in cui vedevo il mondo..in tutti proiettavo le mie sensazioni e tutti per me erano corrotti e cattivi..e alla contraddizione interna si aggiunse la contraddizione che io immaginavo esservi negli altri.. seghe mentali a raffica e confusione sempre più spiazzante.. io in pochi mesi ero diventato una altra persona..di me rimaneva solo la coscienza ed i ricord idel passato..e la domanda che spesso mi ponevo in lacrime affondava sempre di più l'abisso della tristezza e della disperazione..''Chi sono io?''ed arrivai a trarre identità dal mio aspetto,fino ad una forma di lieve narcisismo..
    poi vi è stato l'episodio che avrebbe dovuto darmi il colpo di grazia..una brutta acne che mi usurpava il volto.. era fatta..il mio male dopo avermi eroso dall'interno era emerso e mostrava a tutti il mostro che ero..il diverso..il corrotto..
    è stato il fondo della crisi...mi chiusi in camera mia..non uscivo se non per andare a scuola..non facevo più sport..non suonavo più..ero ormai la totale antitesi di me stesso..e ne ero consapevole..ero consapevole di ciò che avevo perduto e convinto di essere ormai un mostro diverso.di non poterlo più ottenere..di non potere rinascere...anche l'attrazione per le ragazze non mi tirava su perchè continuava ad essere inferiore a quella per l'altro sesso..
    ma fondamentalmente avevo mentito a me stesso...con la convinzione inculcatami che il normale fosse maschio e femmina, rifiutavo una parte della mia natura..ed essendo quindi l'attrazione verso i maschietti una trasgressione..aveva carica erotica molto più forte..e mentendo a me stesso mi autoconvincevo che i maschi non sono fatti per essere amati e che io non provavo attrazione per loro..ma questo non stava impiedi perchè ne provavo e come e io lo sapevo ma non volevo accettarlo..era questo il cuore oscuro dell'essere che ha per anni preso il mio posto...e su questa menzogna a me stesso si sono accavallati gli stereotipi e i paletti e le visioni del mondo distorte in funzione di essi..era una prigione che oscurava il mio modo di essere e di agire.mi condizionava e mi storpiavva in tutto quell oche facevo che dicevo e che pensavo..l'acne tutavia più che essere il colpo finale è stata la mia salvezza..ovvero il mio ascensore che mi ha permesso di farmi una seria introspezione e di guarire in breve tempo da un abisso dal quale altrimenti sarei uscito dopo anni..o peggio non sarei mai uscito rimanendo forse corruzione e diventando essa..
    l'acne mi mostro la vanità dell'aspetto e mi condusse ad una profonda introspezione..la quale individuò molte convinzioni e paletti che non avevano fondamento ed erano piantati nel mio cuore provocandomi sensazioni di confusione terribili..e dopo mesi e mesi di autointrospezione sono arrivato al cuore del mio male..la menzogna iniziale.. anni però erano trascorsi..ero cresciuto fisicamente e mentalmente.. tanto da potermi opporre alle barriere sociali e agli stereotipi(in questo sono stato sfortunato perchè non ho conosciuto nessuno durante la crisi che mi infondesse una naturalità che questa società non sa manco che esista..).infine non feci altro che essere sincero con me stesso..mi dissi..Ok llo ammetto.. mi piacciono i ragazzi femminei(dai tratti gentili) e forse anche più delle ragazze stesse..ma non ci posso fare niente..era l'ammissione..lo sfaldamento del basamento della mia corruzione..nello stesso periodo la ricerca su internet incessante e continua..il bonobo..kinsey..wikipedia..e casualmente dopo qualche mese Apertamente bisex(quest'ultimo illuminante)tutto ciò che mi rinchiudeva e mi storpiava cadde piano piano...ed è avvenuto ciò in cui avevo smesso di sperare..senza accorgermene sono tornato me stesso.. l'insicurezza e il malore interiore e la svogliatezza..dinuovo mutate in sicurezza da leone ed identità...la vita ha fatto il resto..il fatto che persone che mi conoscevano da sempre mi abbiano detto''bentornato''senza che io abbia riferito loro una parola..beh mi ha riempito i lcuore di calde lacrime di gioia..il riprendere a giocare a calcio, a nuotare a suonare ha fatto il resto e ha risvegliato in me tutto ciò che era sopito..la libertà di essere me stesso senza condizioni e barriere..la libertà di vedere tutti come diversi irripetibili e speciali,la libertà di abbattere le barriere del sesso e dell'età e concepirsi parte di un insieme di esseri che le barriere e i ghetti sociali non fanno che dividere e dividere..
    ora ho diciotto anni e mi preparo ad affrontare gli esami di stato..ahimè con dei voti scarsini...d'altronde la mia introspezione ha portato molto tempo via allo studio..mattinate intere(VIA DA SCUOLA) in riva la mare riempendo fogli e fogli..alla fine forse più di cento..per pensieri liberatori ed illuminanti bisogna scrivere..verba manent..figurarsi quanto ero inguaiato per scrivere 100 fogli antiseghementali :( )
    alla fine ho riscritto tutto già consapevole che non cene era più bisogno..le cose che avevo scritto ormai erano parte di me ed erano la mia nuova libertà
    vi faccio un piccolo esempio per farvi capire..
    Sega mentale:siamo tutti uguali e fatti allostesso modo,tutti falsi e opportunisti inutili incapaci di comprendere nulla e sviati dai sentimenti che sono solo fattori ormonali senza i quali saremmo macchine..

    potete dunque immaginare la visione che avevo del mondo e il modo in cui essa mi storpiava..dato che 300 fogli di ste cose ho scritto.. ma a fianco della sega mentale..vi era la soluzione e la rinascita.. in questo caso è..

    siamo tutti uguali(e neppure) dal punto di vista medico anatomico..ma ciascuno di noi sia per le esperienze che ha fatto sia per come le interpreta sia per i filtri genetici(aspetto e strutture mentali) è il risultato di una combinazione infinita di fattori ed è prezioso ed inestimabile... e gli ormoni e i neurotrasmettitori sono parte di noi e in ognuno formano proporzioni tali da determinarne il temperamento e interagire con un corpo che è una macchina perfetta e determinano l'individuo nella sua irripetibilità..

    e così via... ora come prima di ammalarmi,per proteggere qualcuno a cui voglio bene io sono capace di rischiare la vita!!!
    tra un mesetto ora ho gli esami di maturità(se vi è non è di certo dovuta alla nostra scuola di dottrina e non di formazione)
    studio come un porco confortato dal fatto che i prof credono molto in me(e cacchio dopo aver preso per anni 8 e 9 !!! tranne in latino che non serve a na cicca)
    in poche parole questa è la mia storia..spero di non avervi rotto le balle... Vi voio bbeneeeee [SM=x1248811]
    ps:questo dimostra come la società in cui viviamo può essere distruttiva per chi non ha la fortuna di incontrare persone sagge ed aperte sulla sessualità..che se fraintesa può distruggere un'individuo in quanto parte fondamentale dell'identita personale..
    BACI BACI BACI questo penso che sia più il mio profilo che la risposta al thread....se puoi neve spostalo in profili!! [SM=x1248815]

    [Modificato da ArisFlay 04/05/2007 22.28]



    La vita è una sola,bisogna scegliere la strada che più ci appartiene per vivere in armonia con il nostro spirito
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    Molto toccante e sofferto il tuo racconto ArisFly, davvero... [SM=x1248815]
    E sono orgogliosa che anche il nostro sito sia stato compartecipe del tuo cambiamento... [SM=g27811]
    E' proprio uno degli scopi che ci prefiggiamo, quello di far sentire le persone meno sole e meno sbagliate... perchè ci rendiamo davvero conto di quanti danni può fare una mentalità sociale errata!!!!!
    Un abbraccio forte! [SM=x1248811]


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    [Modificato da ArisFlay 06/05/2007 13.14]



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    [SM=x1248831] E lo scopo è centrato in pieno!!
    la mia rinascita vi è stata anche grazie a voi [SM=x1248835]


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    00 07/05/2007 03:18
    azzarola!!!
    peccato non esserci visti prima ^__-


    l'importante è che tu ora stia bene e tutto vada verso il meglio ^_^


    per gli esami incula la balena!!!i lupi so in via di estinzione (anche le balene...ma è un dettaglio :°D)


    un grosso abbraccio


    Minako-chan


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    Re:

    Scritto da: ArisFlay 06/05/2007 13.09
    [SM=x1249084]

    [Modificato da ArisFlay 06/05/2007 13.14]



    Thank you darling!!
    [SM=x1248816]


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    00 25/05/2007 11:31
    Re:

    Scritto da: kiaroz 16/11/2006 19.01
    Quando ha iniziato ad insinuarsi in voi l'idea,la percezione che il vostro modo di intendere l'amore era molto più vasto rispetto alla comune visione limitata della gente?? c'è stata una presa di coscienza?? oppure l'avete sempre saputo?? oppure c'è stata una causa scatenante, un evento, una persona che piano piano ha fatto sì che in voi, nel vostro cuore, nella vostra mente, si spalancasse una nuova finestra verso il vostro interno e verso il vostro esterno......??


    Io ho iniziato a capirlo circa un anno fa quando la mia amica, apertamente lesbica, mi ha presentato la sua ragazza di allora. Si usciva tutte insieme con altre amiche e piano piano il loro modo di stare insieme cominciava a sembrarmi tenero, bello...finchè non ho capito di essere un po' gelosa, che avrei voluto avere io tutte quelle attenzioni dalla mia amica. Ho passato tutta l'estate a fare di tutto per passare più tempo possibile con lei e anche per cercare di rimanere sole...il nostro legame si è stretto sempre di più, e quando è stata via un mese mi è mancata terribilmente. Al suo ritorno abbiamo passato due giorni insieme stupendi...e alla fine mi sono dichiarata. Prima i lei non mi ero mai sentita attratta da altre ragazze e anche con lei inizialmente non era un'attrazione fisica e basta, ma un insieme di emozioni fortissime, un innamoramento vero e proprio. La fisicità è venuta dopo, stando insieme, amandoci.
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