Guarda.... provo a rispondere con un aneddoto:
La prima collega che ho avuto qui a Bologna... era tra il 1998 ed il 1999... è una donna lesbica.
Tenete conto di una cosa: avevo 26 anni, mi allontanavo per lavoro dalla mia famiglia, dalla mia terra (non che l'amassi tanto... comunque), dai miei amici storici etc...., non avevo un posto dove dormire e cosi' via.... una storia comune a molti emigranti.
Lei era il tipico maschiaccio, conforme agli stereotipi sulle lesbiche: capelli corti, sempre in jeans e maglioni, ed ogni tanto si lasciava andare in qualche ...ehm... volgarità.
Orbene, mi ha accolto con tanto affetto e simpatia, mi regalo' lenzuola, coperte (era inverno), a volte mi portava da mangiare .... ha avuto magari una affetto un po' eccessivo (non ero certo sbarcato con un gommone) ma credetemi sentire, in certi momenti di "passaggio" nella propria vita, una persona così vicina e' stato per me importante.
Lei e la sua compagna mi hanno voluto e mi vogliono ancora un bene enorme... non ci vediamo spesso ma ci sentiamo.....
Con questo discorso cosa ho voluto dire: che ho trovato, nei sui gesti di affetto per me una femminilità enorme, che riusciva a farmi vedere oltre l'immagine che ci facciamo delle persone e della loro apparenza.
Io penso che a volte, nel vestire e nel comportarsi obbediamo a volte a dei
clichè, ma quello che è la nostra natura viene fuori nei momenti "giusti".
Sarà che amo particolarmente le lesbiche, ma per me non significa essere dei maschiacci o rifiutare i reggiseni come facevano le femministe negli anni '70.... basta essere se stesse: donne !
[Modificato da gerryff 26/06/2007 14.44]