Etichette...

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kiaroz
00venerdì 16 febbraio 2007 01:34
detto fatto... apro un 3d specifico...
Etichette... cosa ne pensate???
AresV
00venerdì 16 febbraio 2007 16:12
Il sistema mondo in cui viviamo educa le persone ad aver paura di ciò che non si conosce e quindi ad etichettarlo per associarlo al concetto di diverso.
Si è perso purtroppo il concetto dell'essere uguali e diversi allo stesso tempo, bisognerebbe conoscere prima di etichettare.


MinakoLover
00venerdì 16 febbraio 2007 20:00
che son utili per capire cosa ci sia in un determinao alimento

o per capire un capo di abbigliamento a quanti gradi deve essere lavato e da chi è stato fatto


parlavi di queste etichette vero? [SM=x1249014]
pyccolo
00lunedì 19 febbraio 2007 21:35
Re:

Scritto da: MinakoLover 16/02/2007 20.00
che son utili per capire cosa ci sia in un determinao alimento

o per capire un capo di abbigliamento a quanti gradi deve essere lavato e da chi è stato fatto


parlavi di queste etichette vero? [SM=x1249014]




Un tempo i cibi non portavano etichette ed i capi di abbigliamento si lavavano con la liscivia. I capi erano solo di lana (e si vedevano da un miglia distante), di cotone o di lino, ma anche di seta o d'altri filati comunque semplici...e non c'era bisogno di capire da chi fossero stati fatti.
Oggi le cose stanno molto diversamente e le etichette si rendono necessarie per distinguere la lana vera da quella sintetica (ammesso poi che chi acquista ne capisca qualcosa) ed ai cibi per distinguere quelli originali naturali (ma dove li vedete?) da quelli sintetici colmi di un sacco di conservanti atti a rovinare digestione e fegato...le etichette servono anche ai commercianti per vendere il loro prodotto a discapito di qualche altro.
Ti pare progresso?
Ma agli esseri umani a che servono le etichette?
A nulla, o meglio a confondere ulteriormente gli animi.
Un tempo gli etichettamenti sociali, geografici, politici, religiosi servirono a creare ulteriori classificazioni, dette "razze".
Le razze da sempre sono state il pretesto per le guerre e le discriminazioni.
Se i nostri avi non avessero etichettato gli uomini, frazionandoli, non avremmo oggi bianchi, neri, olivastri, cinesi dagli occhi a mandorla o i watussi etc.
Saremmo un'umanità con tutte le sfumature del caso, ma non un accozzaglia di popoli diversi nelle lingue e nelle forme somatiche.
La globalizzazione nel tempo farà sparire le razze, ma, presi dai nostri interessi da rivendicare, la vedremo suddivisa in altri a modi e quei modi saranno il pretesto per la salita al potere di nuovi Hitler-s e per l'epurazione di alcune classificazioni a vantaggio di altre. La storia insegna, ma le lezioni non le apprendiamo mai. [SM=g27833]




[Modificato da pyccolo 19/02/2007 21.38]

!NeveCheVola!
00martedì 20 febbraio 2007 11:07
Re:

Scritto da: MinakoLover 16/02/2007 20.00
che son utili per capire cosa ci sia in un determinao alimento

o per capire un capo di abbigliamento a quanti gradi deve essere lavato e da chi è stato fatto


parlavi di queste etichette vero? [SM=x1249014]

Minako [SM=x1248971] [SM=x1248962]
)Mefisto(
00martedì 20 febbraio 2007 13:31
Le "etichette" sono state messe a bella posta da Coloro che hanno paura delle proprie inclinazioni ed azioni; avete mai provato a parlare con gente che dice: "Io non ho nulla contro i gay, basta che non ce li abbia intorno"; ma proviamo a dare un'occhiata a questo discorso, ricorrendo alla "filologia" ossia analizzare le parole ed il discorso, vediamo che la persona che ha "pronunciato" questa sentenza perchè di sentenza si tratta è una persona che "ha paura" dei gay, ma forse perchè si sente attratta anch'essa da persone dello stesso sesso?

Chi invece non ha tabù o ristrettezze mentali, non ha bisogno di "trincerarsi" dietro a delle palizzate; ma parla tranquillamente con chiunque, sia il proprio credo sessuale o morale.



rogue70
00martedì 20 febbraio 2007 14:44
Re:

Scritto da: )Mefisto( 20/02/2007 13.31
Le "etichette" sono state messe a bella posta da Coloro che hanno paura delle proprie inclinazioni ed azioni; avete mai provato a parlare con gente che dice: "Io non ho nulla contro i gay, basta che non ce li abbia intorno"; ma proviamo a dare un'occhiata a questo discorso, ricorrendo alla "filologia" ossia analizzare le parole ed il discorso, vediamo che la persona che ha "pronunciato" questa sentenza perchè di sentenza si tratta è una persona che "ha paura" dei gay, ma forse perchè si sente attratta anch'essa da persone dello stesso sesso?

Chi invece non ha tabù o ristrettezze mentali, non ha bisogno di "trincerarsi" dietro a delle palizzate; ma parla tranquillamente con chiunque, sia il proprio credo sessuale o morale.




Stavo per scrivere più o meno la stessa cosa poi ho letto quello che hai scritto tu. la penso proprio come te. aggiungo che le persone hanno paura di ciò che non conoscono e per averne meno paura devono apporvi un'etichetta.
pyccolo
00martedì 20 febbraio 2007 15:10
Re: Re:

Scritto da: rogue70 20/02/2007 14.44
Stavo per scrivere più o meno la stessa cosa poi ho letto quello che hai scritto tu. la penso proprio come te. aggiungo che le persone hanno paura di ciò che non conoscono e per averne meno paura devono apporvi un'etichetta.




E' una nuova etichetta anche questa?


Una genilezza a chi ha introdotto il discorso:

Cosa dovrei intendere per "etichetta"?...perchè forse mi è nato spontaneo un dubbio.

Grazie

[SM=x1248871]
!NeveCheVola!
00martedì 20 febbraio 2007 15:47
Scusa ma che vuoi dire con quella risposta a rogue?
e cosa non ti è chiaro del concetto di etichetta?
pyccolo
00martedì 20 febbraio 2007 18:14
Re:
Scritto da: !NeveCheVola! 20/02/2007 15.47
---------------------------
> Scusa ma che vuoi dire con quella risposta a rogue?

E' una domanda, non una risposta...attendo la risposta, una qualche risposta, per capire. Mi sto perdendo.



> e cosa non ti è chiaro del concetto di etichetta?

A quale "bottega" bisogna affiggerla o se, invece, si parla di etichette in senso lato.



---------------------------
kiaroz
00martedì 20 febbraio 2007 23:23
Trovandoci in un forum sulla bisessualità, è chiaro che prima di tutto mi riferivo a quelle affibbiate in campo sessuale, come omo, etero, bisex, trans, e chi più ne ha più ne metta...
Ma mi riferivo anche ad un discorso più generale... purtroppo trovo che la società d'oggi tenda ad etichettare qualsiasi comportamento o qualsiasi situazione...
Ed anch'io sono del parere che si etichetta ciò che non si conosce, o ciò di cui si ha paura, perchè etichettare uguale incasellare, dare uno spazio definito (e quindi controllare!) una cosa/situazione/comportamento che sembra esulare dalle collocazioni predefinite...
pyccolo
00mercoledì 21 febbraio 2007 00:00
Re:
Scritto da: kiaroz 20/02/2007 23.23
---------------------------
> Trovandoci in un forum sulla bisessualità, è chiaro
> che prima di tutto mi riferivo a quelle affibbiate
> in campo sessuale, come omo, etero, bisex, trans,
> e chi più ne ha più ne metta...

Come supponevo. Queste varie etichette sono sia affibbiate che auto-affibbiate. Non sono d'accordo per nessuna di queste etichette. La sessualità umana nn è etichettabile, ma unica, nonostante le variabili.

> Ma mi riferivo anche ad un discorso più generale...
> purtroppo trovo che la società d'oggi tenda ad
> etichettare qualsiasi comportamento o qualsiasi
> situazione...

Perchè le differenze fanno comodo a chi di dovere.

> Ed anch'io sono del parere che si etichetta ciò
> che non si conosce, o ciò di cui si ha paura,

Se non si conosce come si fa ad etichettare?
Si etichetta sia ciò che fa paura che ciò che non fa paura.


> perchè
> etichettare uguale incasellare, dare uno spazio
> definito (e quindi controllare!) una cosa/situazione/comport
amento che sembra esulare dalle collocazioni predefinite...

Anche perchè c'è chi si presta al gioco degli incasellamenti e si predispone per essere controllato...per una sorta di paura, di sensazione di abbandono o di isolamento o per scoprire se intorno a sè c'è chi si colloca in modo simile, o per dare una spiegazione/giustificazione ai propri timori ed alle proprie perplessità, o per la ricerca di un luogo comune entro il quale sentirsi reciprocamente protetti o solidali. Le spiegazioni potrebbero essere molteplici.








kiaroz
00mercoledì 21 febbraio 2007 01:04
Stavolta sono d'accordo con te in quasi tutto... [SM=g27827]:
Le etichette sono sia affibbiate che auto-affibbiate... per vari motivi...
Non dovrebbero esistere, ma sono un dato di fatto...
Si etichetta anche, e soprattutto, ciò che non si conosce... di qui la pericolosità di questo atto!!
Da un lato l'etichetta potrebbe servire appunto per rafforzare la coscienza di sè, e per i motivi che hai descritto nella fine del tuo intervento (non tutti possiedono la forza d'animo per andare avanti per la propria strada soli ed infischiandosene dei commenti altrui)... però poi bisognerebbe avere la capacità di discostarsene, per essere sè stessi...
pyccolo
00mercoledì 21 febbraio 2007 09:55
Re:

Scritto da: kiaroz 21/02/2007 1.04
Stavolta sono d'accordo con te in quasi tutto... [SM=g27827]:
Le etichette sono sia affibbiate che auto-affibbiate... per vari motivi...
Non dovrebbero esistere, ma sono un dato di fatto...
Si etichetta anche, e soprattutto, ciò che non si conosce... di qui la pericolosità di questo atto!!
Da un lato l'etichetta potrebbe servire appunto per rafforzare la coscienza di sè, e per i motivi che hai descritto nella fine del tuo intervento (non tutti possiedono la forza d'animo per andare avanti per la propria strada soli ed infischiandosene dei commenti altrui)... però poi bisognerebbe avere la capacità di discostarsene, per essere sè stessi...




Ma come "stavolta", cara belligerante Kiaroz!
Da quando scrivo in questo vs forum e, se vuoi, in utopia it, non ho mai deviato in coerenza, per cui, se questo post ti sta bene oggi, dovrebbero starti bene tutti gli altri precedenti. Non mi sono mai scostato dalla stessa linea di pensiero. E' molto più probabile che tu ed alcuni altri/e, mossi/e dalle vs paure e dal timore per chi non si conosce (uso le vs parole), abbiate reagite con forza spropositata ed ingiustificata nei miei riguardi.
Intanto ti prego di rimuovere l'etichetta che, non so perchè, mi stai ed, altri inter vos, mi state affibbiando da tempo.

Ritengo comunque che tu abbia oggi cominciato a decifrare con discreta attendibilità il senso del mio post.

Non sono un tuo nemico.



kiaroz
00mercoledì 21 febbraio 2007 20:26
Ogni intervento ha il suo oggetto, no?? o vuoi dirmi che hai sempre scritto le stesse cose ovunque??... in QUESTO caso, riguardo a QUESTO argomento ("etichette"), sono d'accordo... sugli altri no...
Paura di te perchè non ti conosciamo?? guarda, mi trema l'orlo della gonna... [SM=x1249069]
veramente tutti gli interlocutori del forum sono sconosciuti, o conosciuti, nella stessa misura... in base a ciò che scrivono... punto...
Ripeto: la nostra reazione è solo una conseguenza del tuo modo di porti... non puoi polemizzare contro tutto e tutti, e poi sperare che tutti incassino senza batter ciglio (ricordi il famoso discorso dei guanti di velluto??)... quando il vaso è colmo è colmo!!
Già... quando ti diamo ragione, significa che ti abbiamo inteso nel senso giusto, e se dissentiamo, siamo noi che fraintendiamo?? povero incompreso... [SM=x1248941]
ed allora magari tu spiegarti un po' meglio?? ma se andassimo d'amore e d'accordo non ci sarebbe lo stesso gusto che nel seminare zizzannia, vero??... [SM=x1248870]

[Modificato da kiaroz 21/02/2007 20.33]

[Modificato da kiaroz 21/02/2007 20.34]

pyccolo
00mercoledì 21 febbraio 2007 21:04
Re:

Scritto da: kiaroz 21/02/2007 20.26


Non ci siamo, nè ti capisco...pensala come vuoi...non so cosa farci!

Mi spiace. [SM=g27825]


MinakoLover
00giovedì 22 febbraio 2007 10:52
quello che voleva dire kiaroz è che forse dovresti aprirti un poco di più ed essere meno ermetico


è che da come poni (parere mio) passi per il saccente e da colui che sta al di sopra delle parti.

e onestamente non è bello!ho letto molti tuoi interventi alcuni su cui ero decisamente d'accordo,altri su cui onestamente non ne ho capito il senso logico.

tutto qua ;)
pyccolo
00giovedì 22 febbraio 2007 12:14
Re:

Scritto da: MinakoLover 22/02/2007 10.52
quello che voleva dire kiaroz è che forse dovresti aprirti un poco di più ed essere meno ermetico


è che da come poni (parere mio) passi per il saccente e da colui che sta al di sopra delle parti.

e onestamente non è bello!ho letto molti tuoi interventi alcuni su cui ero decisamente d'accordo,altri su cui onestamente non ne ho capito il senso logico.

tutto qua ;)




Grazie per la grazia dei toni..."comunque tostetti."

Temo, invece, che, qui, non sia gradito il confronto per i meccanismi che innesca.
Io dico: "Se questa è un'oasi per eletti è consigliabile chiuderla agli intrusi...ma è un'opinione. Si eviterebbero incompresione".
Mirare a correggere il contenuto dei post piuttosto che il messaggio che recano è lodevole, ma non è l'obiettivo di un dialogo.
Mirare altresì a correggere toni e presunti intravisti atteggiamenti irritanti o destabilizzanti o polemici può essere lo scopo in una scuola di addestramento alla retorica, ma non servono alla finalità di un dialogo come il nostro, dal quale è richiesto di mettere sul tavolo le proprie posizioni, sia che vengano accettate, rifiutate o condivise.
Dia-logo equivale a parole opposte, ma se l'opposto non è gradito è inutile il dia-logo.
Atteggiamenti irritanti intravisti, polemiche, toni o semina di zizzanie sono libere conclusioni cui si può giungere, rappresentano una libera interpretazione di un messaggio, ma certamente non le intenzioni di chi non ha tempo da perdere per parole da buttare al vento per i continui interventi di chi si limita a giudicarle ed a definirle in quel modo.

Frasi incomprese? Scusami, ma che c'è di meglio di una garbata richiesta di chiarimento? Da te non mi è pervenuta mai una simile richiesta...quest'unica volta per esprimere un giudizio alla qualità degli interventi piuttosto che al contenuto.

AMICO, dovresti tener conto che il fine di un percorso argomentativo dovrebbe essero quello di giungere a una conclusione che sia il più possibile, se non proprio vera, la più vicina al vero. Altrimenti perché si argomenta? Mica per passare il tempo che uno non sa come perdere; si argomenta per giungere a una certa conclusione, per sapere cioè come stanno le cose, per poi farsi due conti personali pro o contro.

Se questo non interessa, se la preoccupazione è la qualità di un discorso piuttosto che il confronto, allora devo concludere d'essermi imbattuto un luogo che si proclama area per il confronto, ma che di fatto si erge a giudice del tipo di discorso che si fa, delle regole di quel discorso, del giudizio sul contenuto.
Il probelma si risolve semplicemente circoscrivendo agli addetti ai lavori questo forum, lasciando fuori tutti gli altri, oppure apponendo una scritta: "Si accettano solo commenti favorevoli", a parte il fatto che i miei non sono stati mai sfavorevoli nel senso stretto della parola, ma sempre concilianti e sereni.

Detto questo ti ringrazio per il pacato intervento e per i consigli che mi hai fatto pervenire. Mi regolerò di conseguenza.

Tanti saluti ed auguri

Pyccolo
kiaroz
00giovedì 22 febbraio 2007 15:18
Posso farti notare una cosa, in tutta pacatezza??
Dialogo, confronto, non equivale ad attaccare tutti e a sparare a zero... non si discute sulle tue idee (ognuno può avere le sue!) ma sul tuo modo di porti... evidentemente non te ne rendi neanche conto... prova a leggere interventi di altri, anche contrari è ovvio... ti accorgerai della differenza di tono...
E spesso riguardo a tuoi interventi, come ha anche notato Minako, non si capisce il senso logico... dai l’impressione di metter insieme un’accozzaglia di concetti non sempre ben assortiti, solo per il gusto di suscitare reazioni... che ovviamente non si fanno attendere...
Magari le tue intenzioni sono altre, ma l’impressione che trasmetti è questa...
lupetta821
00giovedì 1 marzo 2007 13:24
Io non sopporto le etichette...
Nasci uomo o donna e la tua vita è già stabilita, da chi?
A me hanno sempre detto "sei una donna, quindi devi fare questo".
Come al solito si sottovaluta il fatto che invece nasciamo Persone.
rimbe88
00giovedì 8 marzo 2007 21:59



"Il definire è limitare" (O. Wilde)...non c'è altro da dire!
)Mefisto(
00giovedì 8 marzo 2007 23:27
Ma perchè si "limita"? Perchè il patetico, mortale ed immorale essere umano deve per forza sempre limitarsi e limitare chi gli sta intorno? Le etichette vengono date a chi è di una religione diverse, a chi ha una carnagione diversa, a chi crede nella religione politica o di una sètta (inclusa quella cattolica), a chi mangia salato (il quale fa anche ingrasse o a chi mangia Dolci, a chi ha paura del sesso ed a chi non ha paura del sesso.

Sicuramente ho anch'io delle limitazioni (od etichette), ma ciò non vuol dire che "bollo" chi non la pensa come me oppure si sente donna in un corpo da uomo o viceversa.

Non sopporto chi vuole sempre aver ragione ed "emette" sentenze di etichette, perchè lo trovo come un sopruso ed una prevaricazione.


rimbe88
00venerdì 9 marzo 2007 16:02
Re:

Scritto da: )Mefisto( 08/03/2007 23.27
Ma perchè si "limita"? Perchè il patetico, mortale ed immorale essere umano deve per forza sempre limitarsi e limitare chi gli sta intorno? Le etichette vengono date a chi è di una religione diverse, a chi ha una carnagione diversa, a chi crede nella religione politica o di una sètta (inclusa quella cattolica), a chi mangia salato (il quale fa anche ingrasse o a chi mangia Dolci, a chi ha paura del sesso ed a chi non ha paura del sesso.

Sicuramente ho anch'io delle limitazioni (od etichette), ma ciò non vuol dire che "bollo" chi non la pensa come me oppure si sente donna in un corpo da uomo o viceversa.

Non sopporto chi vuole sempre aver ragione ed "emette" sentenze di etichette, perchè lo trovo come un sopruso ed una prevaricazione.





Non so se parlavi con me ma ti assicuro che non volgio emettere alcuna sentenza...proprio non ne ho ne le capacità ne le possibilità.
Ho scritto "non c'è altro da dire" perchè adoro Wilde e credo che la metà delle verità del mondo siano contenute nei sui libri. Detto ciò le etichette limitano "perchè" stabiliscono dei confini. Si può immaginare una persona come una nazione: per ognuna delle sue passioni corrisponde una regione e questa regione ha dei confini che, sebbene potrebbero non esistere, in pratica ci sono e non fanno altro che limitare l'estensione di queste rgioni. In termini più ampi si può dire che la nazione stessa abbia dei cofini, ma il problema è che una nazione, essendo materiale, deve per forza avere dei confini ed essere limitata, mentre un essere umano, con la sua mente, non ha proprio bisogno di essere definito nello specifico. Certamente le etichette aiutano a "conoscere" una persona, servono per rappresentarcela in mente, per "schematizzarla": è quindi un procedimento "comodo". Pensare di stare e conoscere una persona senza etichettarla, ovvero senza definirla, è impossibile, perchè staremmo con un essere vago e oscuro, troppo difficile da capire pian piano. Ma in termini teorici le etichette sono deleterie perchè stabiliscono dei limiti che, sebbene in movimento e non precisi, ci sono...e limitano.

Ciao Mefi... [SM=x1248811]
MinakoLover
00venerdì 9 marzo 2007 16:29
io adoro rimbe *_*
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