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Questo forum è un luogo di incontro e di dialogo sul tema della bisessualità. Ci rivolgiamo in particolare a tutti coloro che in essa riconoscono il proprio orientamento sessuale consapevole, ma anche e soprattutto a chi si sente ancora incerto nel definire se stesso. E perchè no...offriamo ospitalità anche a chi bisessuale non è ma vorrebbe capire qualcosa in più di questa realtà. All'interno di questo forum si intende approfondire il confronto sempre nel pieno rispetto delle persone e delle idee, tralasciando pregiudizi di qualunque genere, siano essi a carattere politico e/o religioso.L'uguaglianza che ricerchiamo non è omologazione, non è eliminazione delle differenze con gli altri orientamenti ma la possibilità di un comune destino e di una comune dignità. Benvenuti fra noi!

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LA VOCE "BISESSUALITA' " SU WIKIPEDIA

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2007 13:02
15/02/2007 17:20
 
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Scritto da: !NeveCheVola! 15/02/2007 15.24
---------------------------
> Eppure sai..sarò presuntuosa ma io è proprio alla
> mutazione e all'evoluzione della coscienza sociale
> che aspiro.


La coscienza sociale potrà evolversi per comprendere una maggiore tolleranza, che è auspicabile, ma non potrà mutare sul concetto universale di normalità sessuale, esattamente come le rondini da sempre fanno il nido allo stesso modo e lo faranno per i secoli avvenire. Ci sono concetti che nella loro concretezza resteranno immutabili nel tempo...c'è poco o nulla da sperare.


> La sessualità ma soprattuto l'emotività di ciascuna p
> ersona (ricordiamoci di non ridurre le persone
> ad esseri istintivi ed animaleschi) è in costante
> evoluzione o involuzione, comunque soggetta a mutamento.

L'emotività sì, il suo orientamento e modo di pensare sì, ma non la sessualità nella sua normalità così come è stata concepita da madre natura. Essa resterà sempre e solo unico punto di riferimento all'essere umano, come l'ago di una bussola che segna sempre ed unicamente il nord. Poi ciascuno potrà andare nella direzione che vuole e questo rihiederà da parte della società tutta rispetto e tolleranza, ma non che accetti come normale un diverso punto di riferimento.

> Pensi forse che qualcuno di noi abbia avuto mini
> mamente da ridire? L'abbia "scomunicata" o cacciata?
> La odi per questo o la classifichi come una traditrice?

Proprio ieri mi è capitato di visitare qualche altro forum sull'argomento. Mi dispiace contraddirti, ma in ambienti omo serpeggia un grosso dissenso per i bisex. Guarda un pò tu... se devo essere sincero, per quel che mi riguarda, mi ispirano di più i bisex che gli omo...forse perchè sono più vicini rispetto agli omo al concetto di normalità.
A proposito, per chiarezza:
Con normalità non intendo riferimi alla salute, o al concetto di patologia, fisica o psicologica.

Per normalità intendo quel complesso di preliminari, in rapporto alla sessualità, che induce all'accoppiamento, di un maschio con una femmina, finalizzato alla riproduzione della specie, anche se magari accade poche volte nella vita di procreare.


> Questo per dirti che a differenza di certi eterosessuali
> e certi omosessuali, che non credono nella nostra
> esistenza (neanche fossimo alieni), non credono
> nel nostro orientamento e così vià, ci sono invece
> altri etero e altri gay/lesbiche che ci appoggiano,
> che condividono il nostro sforzo di far sapere
> al mondo che esistiamo anche noi.

Non capisco questo non credere di alcuni nella vs esistenza.
Che cosa volete affermare: la vs esistenza o la vs sessualità?
Della vs esistenza sappiamo tutti.
Della vs sessualità sappiamo anche, ma, francamente, non ci interessa. A voi interessa la sessualità degli etero?
Poi, a me, questa classificazione in etero, mono, bisex, sadomaso etc. fa terribilmente ridere, e, se non fosse anche sconvolgente, non me ne interesserei per nulla.
Mai nel passato c'è stato la preoccupazione di dover specificare a che categoria un uomo o una donna appartenessero.
E' questa impostazione del mondo in categorie che fa paura e getta un ombra di disagio e di dubbio sulle sua essenzialità. Difatti, a parer mio, non è essenziale, non solo, ma anche per certi versi pericolosa.
Gli uomini sono uomini e non hanno bisogno didividersi in gruppi per orientamento. L'arientamento è faccenda personale, come il gusto estetico, il sapore di un piatto, l'apprezzamento per un quadro...quando invece tu me lo vuoi imporre come regola di comportamento cui alcuni aderiscono, con tutta questa voglia di visibilità, comincio a preoccuparmi ed a pensare che qualcosa non funzioni. Che cosa può indurre qualcuno a consociarsi per orientamento?
Va bene che vanno di moda i patiti per la pizza napoletana, quelli per la pizza romana, quelli per la pizza veneta, quelli per il latte Parmalat, quelli per le varie sagre...ma bisogna stare attenti...tutte queste classificazioni si rendono necessarie per finalità economiche, per convogliare l'interesse su un piatto piuttosto che un altro, ma l'orientamento sessuale non può essere proposto come un piatto, per cui non vedo la necessità di consorziarsi per dire "noi siamo bisex", "Noi siamo Omosex", "noi siamo etero"...oltretutto la consociazione funziona da recinto, fissando a volte irrimediabilmente certi convincimenti e rendendo difficilissimo ogni dialogo ed ogni possibilità di appurare le ragioni che inducono a questi convincimenti. Diventa una vera e propria religione con un vero e proprio dio.

> La scala di quella che io personalmente ed arbitrariamente
> chiamo "variabilità sessuale" può cambiare nel
> corso della vita di una persona e questo non deve
> spaventare nessuno, innanzitutto il diretto interessato,
> ma soprattutto chi lo circonda.

Ben vengano queste delucidazioni a livello informativo. Sono sicuramente utili in un senso e nel senso opposto.

> Ma purtroppo tante ma tante persone sono restie
> ad accettare che la vita è un continuo scorrere.

Bheeee, insomma, poi si vede che scorre...eheheheh [SM=g27828]

> Io per prima non avrei mai detto di me, fino a q
> ualche anno fa, di essere bisessuale dal momento
> che per diverso tempo ho creduto di essere lesbica.

Questo è il punto: tu non sei una cosa o l'altra, MA CREDI D'ESSERE ORA UNA COSA, POI L'ALTRA, poi un'altra cosa ancora.
Sei costantemente chiamata a fare i conti con la tua struttura pensante. Funzioniamo un pò tutti allo stesso modo, per questo non c'è bisogno di consociazioni. Senza offesa, ma è così che succede per qualunque tipo di orientamento: si finisce per credere e, quando si crede, E'.

Difatti per ciascuno di noi la realtà è esattamente quella che noi, con la nostra struttura pensante, pensiamo che sia.
Finchè riterrai vera una realtà non potrai scostartene...per quello che in precedenza ho detto, sollevando la tua indignazione e le tue risate, che l'anoressico ed il bulimico ragionano allo stesso modo. Solo che a te l'accostamento è parso come riferimento allo stato di malattia, piuttosto che, come avrei voluto, al sistema di pensare di ciascuno che induce a considerare vere pe sè certe credenze.
Nessuno di noi si muove in una certa direzione se non crede che quella direzione sia quella giusta. Sono perciò le nostre credenze che ci fanno muovere. Quando un bel giorno qualcosa ci fa accorgere che quelle credenze non sono poi così vere, ecco che, come hai fatto tu, smette di credere d'essere lesbica e si rende conto d'essere su un sentiero diverso.
Oserei concludere dicendo che noi stessi creiamo i presupposti per credere e poi essere ciò che pensiamo d'essere.


> E' fondamentale che si parli perchè questo fa pa
> rte del nostro comune sforzo di aiutare la gente
> a guardare le cose da un'altra prospettiva, ad
> aiutarli ad "aprire la propria mente", a comprendere
> che al di là del proprio ombelico esiste altro.

Questa è cosa ottima, ma se tu ti poni come faro ed aspetti che gli altri ti capiscano, che gli altri prendano atto della vs esistenza, che gli altri vi guardino da un'altra prospettiva, che gli altri aprano la propria mente, che gli altri capiscano che al di del loro ombelico esiste altro,
se ci pensi,
in definitiva,
tu non hai più bisogno degli altri.
Tu in questo modo vedi gli altri in funzione delle tue credenze, annullando automaticamente negli altri il faro che potrebbero essere per te.
Il tuo è il discorso di tutte le verità assolute, è fondamentalmente il discorso religioso, dogmatico ed unico.

> E non credere però che quando mi presento io dic
> a il mio nome e aggiunga "sono bisessuale".
> Non lo sbatto in faccia, ma neanche lo nascondo.

Che cosa può spingere una persona a dichiarare il suo comportamento sessuale privato? Qual'è il meccanismo per cui debba sentire la necessità di raccontarsi?
E se non fosse necessario raccontarsi? Sarebbe interessante saperlo...!
IO mica vado a dire agli altri quello che faccio nel privato.

> Ed è questo quello a cui noi, e quando uso il "n
> oi" intendo il gruppo di AMB, puntiamo: smettere
> di nasconderci o di vergognarci,

Ti nascondi da chi e ti vergogni di chi?
Che cosa può far sentire la necessità di rendersi visibile...forse il dover rendere conto a qualcuno o a qualche ente religioso?
Pensi che l'opinione pubblica muti se a rendersi visibile si fosse in tanti piutttosto che soli (a parte il motto che dice mal comune mezzo gaudio o che l'unione fa la forza)?

Tutto questo non centra nulla con il desiderio di molti di vedersi riconosciuta la facoltà di convivere con chicchessia, cosa che, a parer mio, dovrebbe essere scevra dagli orientamenti sessuali.

I pregiudizi sono duri a morire...non van vinti con le leggi, anche se le leggi possono essere d'aiuto, ma con un sano ragionamento e...con il sole e con la paglia maturano anche le nespole.







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