27/06/2007 15:10 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.443 Post: 26 | Registrato il: 27/05/2005
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La parola omosessualità definisce l'attrazione sessuale e/o affettiva di alcuni individui verso altri del loro stesso sesso; si differenzia dalla eterosessualità, che vede l'attrazione verso persone dell'altro sesso, e dalla bisessualità, che indica l'attrazione per individui di ambedue i sessi. Tali definizioni riguardano la sfera dell'orientamento sessuale umano, distinto dall'identità di genere fra le cui manifestazioni è compresa la transessualità.
L'orientamento eterosessuale, che corrisponde all'attrazione per persone di sesso diverso dal proprio, è il più frequente.
Tuttavia vi sono molte persone che hanno un orientamento omosessuale, sentendosi attratti emotivamente, fisicamente e sessualmente da individui dello stesso sesso. L'omosessualità è infatti una variante del comportamento umano che si connota con il desiderio di amare, desiderare, costruire e autoidentificarsi con persone dello stesso sesso e non esclusivamente con atti sessuali. E' quindi una condizione esistenziale con contenuti di affettività, progettualità e di relazione.
Considerata per molto tempo come una malattia, una perversione, le è stata tolta questa etichetta dalla psichiatria a partire dalla metà degli anni 70. Via via, i codici diagnostici psichiatrici se ne sono occupati, fino all'inizio degli anni 90, per quella sua variante cosiddetta ego-distonica. Veniva cioè considerata meritevole di attenzione clinica e terapeutica quella condizione nella quale l'omosessualità non era in sintonia con il vissuto profondo di un determinato soggetto, creandogli uno stato di disagio e di tensione psichica.
Nell'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) l'omosessualità non occupa più alcuna casella diagnostica. Questa posizione è stata fatta propria anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1993.
Così, sul piano scientifico è stata posta fine alla criminalizzazione, colpevolizzazione e medicalizzazione di questo frequente comportamento umano. Malgrado ciò, permane un atteggiamento discriminatorio e pregiudizievole di rifiuto, condanna e patologizzazione dell'omosessualità.
Questo atteggiamento stratificato nella coscienza di figure importanti di riferimento quali genitori, insegnanti, medici e sacerdoti determina sensi di colpa e bassa autostima nelle persone che si scoprono omosessuali, le quali si allontanano dal proprio sentire per paura di essere rifiutate o si condannano a vivere relazioni senza libertà e in sintonia con le richieste di società e cultura con ripercussioni psicologiche talvolta rilevanti.
L'omosessualità è una realtà multiforme come l'eterosessualità, in cui si differenziano comportamento, orientamento e identità omosessuale.
- Il comportamento omosessuale è l'attività, l'esperienza puramente fisica.
- L'orientamento omosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie che riguardano un individuo dello stesso sesso.
- L'identità consiste invece in un durevole autoriconoscimento del sentire e vivere l'omosessualità.
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28/06/2007 16:07 |
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Il problema è che scientificamente parlando la cosa è stata provata, ma pare non voler entrare nelle testoline di diverse persone, che trovano anormale, malata e perversa la persona omosessuale. |
28/06/2007 17:09 |
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| | | OFFLINE | Post: 16.648 Post: 22 | Registrato il: 16/08/2004
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Scritto da: CignoNero75 28/06/2007 16.07
Il problema è che scientificamente parlando la cosa è stata provata, ma pare non voler entrare nelle testoline di diverse persone, che trovano anormale, malata e perversa la persona omosessuale.
Nelle testacce incartapecorite di certa gentucola dovrebbe finalmente entrare il DATO DI FATTO che due adulti consenzienti tra quattro mura al riparo di ogni sguardo estraneo e in decente silenzio hanno il sacrosanto diritto di fare quel che cacchio gli pare.
E lo avrebbero ANCHE nel caso fossero malati, depravati o quel che l' "amore cristiano" detta a quella gente.
E che tale pratica infici in qualche modo i loro beneamati e decantati nonche' sbandierati IPOCRITI "valori", e' solo l' invenzione di chi si crede Dio in Terra.
Aridatece l' Inquisizione.
Alla rovescia, pero'. 2
Augh! 1
2 2 3
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Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer |
28/06/2007 18:10 |
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| | | OFFLINE | | Post: 199 Post: 109 | Registrato il: 21/06/2007
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Scritto da: Claudio Cava 28/06/2007 17.09
due adulti consenzienti tra quattro mura al riparo di ogni sguardo estraneo e in decente silenzio hanno il sacrosanto diritto di fare quel che cacchio gli pare.
E lo avrebbero ANCHE nel caso fossero malati, depravati o quel che l' "amore cristiano" detta a quella gente.
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29/06/2007 16:35 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.443 Post: 26 | Registrato il: 27/05/2005
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Scritto da: CignoNero75 28/06/2007 16.07
Il problema è che scientificamente parlando la cosa è stata provata, ma pare non voler entrare nelle testoline di diverse persone, che trovano anormale, malata e perversa la persona omosessuale.
Hai perfettamente ragione: è per questo che bisogna fare quanta più informazione scientifica possibile.
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29/06/2007 18:39 |
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Non è sull'omosessualità che bisogna fare informazione scientifica, ma bisogna fare dell'informazione sul diverso. E' la paura del diverso il problema principale, ed il concetto di cià che è normale, o giusto o sbagliato.
Puoi fare tutta l'informazione scientifica che vuoi, ma finchè non ci sarà un'intelligenza emotiva, più che culturale, pregiudizi e compagnia bella ci saranno sempre.
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30/06/2007 11:00 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.443 Post: 26 | Registrato il: 27/05/2005
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Scritto da: CignoNero75 29/06/2007 18.39
Non è sull'omosessualità che bisogna fare informazione scientifica, ma bisogna fare dell'informazione sul diverso. E' la paura del diverso il problema principale, ed il concetto di cià che è normale, o giusto o sbagliato.
Puoi fare tutta l'informazione scientifica che vuoi, ma finchè non ci sarà un'intelligenza emotiva, più che culturale, pregiudizi e compagnia bella ci saranno sempre.
E' probabile che ANCHE una "intelligenza emotiva e culturale", come dici tu, sia necessaria per una completa emancipazione degli omosessuali.
Ma dubito che, finchè qualcuno considererà l'omosessualità come se fosse una malattia da cui poter/dover guarire, gli omosessuali verranno lasciati in pace: molti cattolici, ad esempio, proprio in nome di questa "intelligenza emotiva e culturale" (ovvero in nome di una fantomatica "carità cristiana") si sentono moralmente obbligati ad "aiutare" gli omosessuali nel cambiare il loro orintamento sessuale o nel costringere loro a riconoscerlo come una condizione anormale e dannosa per la società.
Io credo che ANCHE una corretta informazione scientifica potrebbe contribuire alla cancellazione di certi pregiudizi.
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30/06/2007 11:25 |
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L'intelligenza emotiva è qualcosa che viene dall'empatia, ed i cattolici manco sanno dove stia di casa, per il solito discorso di incoerenza che sempre faccio:
"predicano bene, razzolano MOOOOLTO male!!!".
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30/06/2007 12:45 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.443 Post: 26 | Registrato il: 27/05/2005
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Scritto da: CignoNero75 30/06/2007 11.25
L'intelligenza emotiva è qualcosa che viene dall'empatia, ed i cattolici manco sanno dove stia di casa, per il solito discorso di incoerenza che sempre faccio:
"predicano bene, razzolano MOOOOLTO male!!!".
Vabbè, su questo non ci piove.
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30/06/2007 14:41 |
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| | | OFFLINE | Post: 118.058 Post: 5 | Registrato il: 05/01/2004
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L'omosessualità NON è una malattia.... non on lo è, è uno stato, nient'altro
purtroppo l'essere umano ha paura delle cose diverse |
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