00 18/06/2007 14:33
Tempi duri per i pirati. Un re tiranno ha ordinato che non ne resti nemmeno uno. Muoiano appiccati uomini, donne e bambini che abbiano mostrato pietà per quei filibustieri. Per contrastare l'ondata di terrore e le flotte della Compagnia delle Indie Orientali, capitanate dall'odioso Lord Beckett, non rimane che rintracciare i Nove Pirati della Fratellanza e tentare una strategia difensiva. Will, Elizabeth e il Capitan Barbossa raggiungono Singapore per procurarsi l'alleanza di Capitan Sao Feng, temibile pirata cinese col vizio del vapore. Ma si sa i pirati sono volubili e ciascuno nutre in cuor proprio un interesse personale: Will vuole uccidere Davy Jones e recuperare il padre alla vita, Elizabeth e Barbossa desiderano raggiungere Jack Sparrow ai confini del mondo, liberarlo dalla maledizione di Jones e riorganizzare con lui la Fratellanza, Lord Beckett, che ha al suo soldo l'Olandese Volante e il cuore del suo capitano, sogna di governare il mare e di spazzarlo dagli odiosi nemici. La capricciosa dea Calypso, regina degli abissi costretta in un corpo umano, deciderà le sorti dello scontro navale. In fondo al mare e alla battaglia i pirati troveranno un tesoro: l'amicizia.
Se gran parte dell'appeal dei Pirati deriva dal suo plusvalore spettacolare, nel terzo capitolo c'è indubbiamente un'idea forte di mondo, un mondo più in là di questo, dove ciascuno dei protagonisti accetta le conseguenze del proprio destino mettendosi al servizio generoso dell'altro. Il viaggio ai confini del mondo diventa un percorso di formazione che questa volta comprende tappe luttuose, la morte del padre di Elizabeth, e di rinuncia, il sogno di Jack per la vita di Will. Recuperato il capitano Sparrow, accaparrato dal cattivo Jones e conservato quasi folle in un limbo bianco accecante e salato, il film di Verbinski salpa per mare eccedendo piacevolmente la misura e invadendo il racconto di battaglie spettacolari. Esplosioni di assi, alberi abbattuti, cannonate assordanti, sciabole sferraglianti, abissamenti e ammaraggi scoperchiano letteralmente il mare e sguinzagliano la fantasia degli autori.
Ai confini "dei pirati" si conciliano due anime inconciliabili: guerra e piacere. Più il conflitto cresce in accanimento più aumenta l'esibizione della bravura, lo sfarzo del duello che diventa una danza in equilibrio sull'abisso salato. Come fu per la Compagnia dell'Anello, anche i Pirati dei Caraibi controvertono gli archetipi delle fiabe dove la quête (la ricerca) è sempre per la conquista di qualcosa. Qui invece l'obiettivo diventa la distruzione di qualcosa: il cuore di Jones. Torna l'idea di un gruppo composito in missione che combatte battaglie e trova aiutanti più o meno magici. Un'identità di razze separate (pirati sì ma francesi, africani, indiani, cinesi) che stenta a farsi collettiva ed è ricca di spassosissimi conflitti interni poi annullati nella frenesia dell'azione.
I protagonisti uniti e resistenti diventeranno strumenti funzionali al progetto comune: combattere i cattivi capitani. Ad aiutare i ragazzacci di Verbinski accorrono i buoni padri, quello trapassato di Elizabeth, quello dannato di Will e quello ston(e)-ato di Jack, dispensatori di saggezza e conoscenza. Per l'ultima volta (forse) la saga dei pirati ci dona il prodigio scenico di Johnny Depp e del suo pirata, declinazione ironica dell'eroe. Corpo grottesco e carnevalesco alienato da se stesso e proiettato e frammentato in dieci, cento, mille Sparrow che vivono e agiscono a un tempo ciascuno per proprio conto, governando la Perla Nera o ramazzando il suo ponte. Personalità multiple e simultanee che si annullano in una sola nell'epilogo dall'accento epico, dove ancora una volta Jack sfodera il suo orgoglio pirata brindando alla prossima rotta. Un firmamento di stelle e un consiglio: non muovetevi fino alla fine del mondo e dei titoli di coda.

Fonte: MyMovies.it

E io invece ho scoperto solo oggi che appunto avrei dovuto guardare fino alla fine dei titoli di coda.
E dire che di solito lo faccio!
Porca pupazzza!!!

Comunque mi è davvero piaciuto! [SM=x1248872]
La psicologia dei personaggi è stata molto più approfondita soprattutto grazie ai dialoghi tra i vari personaggi.
Johnny Depp è stato magnifico nella parte dell'icona (secondo me) bisessuale, dato che ha atteggiamenti abbastanza effemminati in generale, mantendendo sempre e comunque una certa sexy virilità e riesce a creare una certa tensione erotica sia con il personaggio di Keira Kneightley (Elisabeth) che addirittura con Orlando Bloom (Will Turner)
Poi è fantastica la scena del G8+ 1 piratesco
E non vogliamo citare la presenza tanto attesa di Keith Richards che appare nei panni del padre di Sparrow proprio durante la riunione piratesca? Era molto in forse a causa di quella sua battutina riguardo l'aver sniffato le ceneri del padre che avrebbe furbescamente lanciato solo per vedere l'effetto che faceva, visto che lui stesso ha poi smentito affermando che si trattava solo di una provocazione bella e buona!
Un pirata vero senza alcun trucco scenico!
Il motivetto che canticchia durante la presenza in scena lo ha scritto appositamente per il film e la chitarra che strimpella, anch'essa costruita per il film, è "stranamente" sparita alla fine delle riprese
E poi questo film è molto più romantico: la storia dell'amore tradito tra la dea Calypso e il pirata Davy Jones (Bill Nighy) -ovviamente non anticipo chi è che ha tradito l'amore dell'altro) e la scelta di Will che per salvare il padre sacrifica, ma non del tutto, la sua unione con Elisabeth.
Gli effetti speciali al contempo la fanno da padroni. Vedendo questo film al cinema si ha l'impressione di stare in uno di quei giochi interattivi dove ti siedi, indossi gli occhiali in 3D e parti per la tua avventura sul mare, con onde che ti portano in cielo per poi scagliarti negli abissi e avere davvero la sensazione di stare sulla nave durante i combattimenti e gli arrembaggi.
Una giostra davvero spettacolare!

Voto: ********



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