00 07/03/2007 17:27
si nasce o si diventa?
Dopo aver dato uno sguardo alla serie di risposte, l'interrogativo di laSa73 non subisce nessun mutamento...resta identico a sè, senza risposte.

Per ora leggo tutte ipotesi, nessuna certezza.
Poichè non si leggono o non si hanno certezze si affida la risposta
a premesse che lasciano il tempo che trova, per la validità delle quali si mette persino in discussione il dato statistico del comportamento di massa.

Accade così che chi non ha mai bevuto prima birra, o vino, si scopre a 22 anni amante di queste bevande...allora magari cerca nel nonno o nello zio paterni, ex bevitori, la ragione del suo nuovo amore.
La stessa cosa farà l'indifferente a scuola che per anni fa tutto meno che studiare, ma che poi si riscopre poeta e, per spiegarsi la ragione, va a ritroso nel tempo a trovare un vecchio prozio poeta.
Idem per l'amore per la musica...è un talento che si eredita, innato, che ha solo bisogno dell'occasione per emergere.
Di questo passo è chiaro a tutti che ogni orientamento si può attribuire alla nascita.

Ma se nulla è dimostrato in che modo è pensabile che si possa accettare come scientifica una proposizione di questo genere?

Chiarimento per non indurre in errore:
questo mio post non ha l'intento di mostrare la mia contrarietà o la mia approvazione per l'orientamento di cui trattasi, nè il mio giudizio, tantomeno la condanna...neanche a dirlo, e ci tengo a scriverlo a grandi lettere, un eventuale mio atteggiamento discriminatorio nei confronti di queste stimabilissime persone.
La mia è semplice e pura disquisizione su questo tipo di comportamento per cercare di coglierne il senso e le ragioni, ragioni che per ora sembrano ignote agli stessi sostenitori di queste tendenze, come è evidente che brancolano nel buio.


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