00 16/02/2007 01:25
Allora tu praticamente rinneghi il progresso!! e come credi che si siano fatti i passi avanti in campo materiale ed in campo morale??? fortunatamente non siamo più all'epoca delle caverne... poi ti ricordo, se non avessi letto bene il post di apertura, che nell'antichità la normalità era molto diversa da quella che viene considerata ora... e basta cambiare di nazione per capire come il concetto di normalità sia variabile (vedi poligamia, ecc.)...
Meno male che non sono tutti disfattisti come te... allora sì che saremmo ancora all'epoca delle caverne!!
(e comunque, molto spesso il disfattismo è semplicemente sintomo di pigrizia... è tanto più facile scrollare la testa e non alzare un dito...)
Poi si ritorna sempre sullo stesso discorso: il concetto di normalità... chi sei tu per dire cosa è normale e cosa no?? e non tirarmi in ballo la natura perchè (ne abbiamo ormai parlato più volte!) più volte è stato dimostrato che proprio in natura esistono numerosi esempi di bisessualità/omosessualità... (a questo punto pregherei Coccole di ripescare se riesce il suo pensiero, illuminante, che ha scritto più volte... io sinceramente sono stufa di ripartire sempre dall'A-B-C!!)
Quanto alle discriminazioni... sì, devo darti ragione quando dici che spesso in ambienti omo serpeggia diffidenza... ma noi stiamo appunto cercando di contrastare anche questo assurdo e controproducente modo di pensare...
E quanto all'affermare la nostra esistenza... è necessario, perchè se non ci hai mai fatto caso, nella migliore delle ipotesi (se non ci danno dei pervertiti o dei cacciatori di sesso e trasgressione!) molti ci definiscono confusi, sono convinti che la bisessualità sia solo un periodo di transizione, in attesa di prendere una posizione netta tra la tendenza etero e la tendenza omo...
Invece condivido pienamente quando trovi assurdo questo bisogno di classificazione... certo, è illogico e controproducente... però non puoi negare che, nel momento in cui non si viene riconosciuti e rispettati singolarmente, diventa necessario consociarsi (l'efficacia della class-action è sotto gli occhi di tutti, ed infatti viene sempre più utilizzata!)... ovvio che poi non bisogna sfociare in estremismi...
Praticamente dici: "Ciascuno è quello che crede di essere"... e riporti l'esempio del bulimico o dell'anoressico... a parte che il collegamento logico a mio avviso non sussiste, comunque queste persone spesso si rendono conto che stanno agendo in modo sbagliato, solo che non riescono a trattenersi...
PS. stai filosofeggiando un po' troppo, perdendo di vista il tema centrale della discussione... risparmia i tuoi esercizi psico-stilistici per altri momenti...
Noi non ci poniamo come faro ed aspettiamo che gli altri ci capiscano... AGIAMO... cerchiamo per primi di andare incontro agli altri, perchè è solo dall'incontro che possono scaturire effetti positivi... e siccome viviamo in una società, e non in monadi isolate, è necessario trovare un punto di interazione e convivenza reciproca...
Quanto alla necessità di rendersi visibili e riconosciuti... mi ricollego a quanto appena detto...
Sarebbe giusto e bello poter agire senza dover rendere conto a nessuno... purtroppo per il momento non è ancora così, perchè se vedi passare per strada due persone mano nella mano, purtroppo l'attenzione si appunta sul fatto che siano due uomini o due donne, piuttosto che sulle 2 mani intrecciate...
PS. la tua conclusione contraddice completamente il tuo disfattismo iniziale... allora, come la mettiamo?? credi che matureranno queste nespole o no?? [SM=g27827]:


"La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre." (A. Einstein)

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