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Tosti denuncia per discriminazione Mastella e Castelli

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    00 27/12/2006 00:01
    Il Consiglio Superiore della Magistratura "boccia" l'esposizione dei crocefissi nelle aule giudiziarie
    Cronaca di un crocefisso annunciato

    di Luigi Tosti - COMUNICATO STAMPA da pubblicare e rilanciare

    Il 31 gennaio scorso il CSM ha comminato la sospensione cautelare dalle funzioni e dallo stipendio al giudice di Camerino Luigi Tosti perché si è rifiutato di tenere le udienze sia perché il Ministro di Giustizia ha omesso di rimuovere i crocifissi cattolici dalle aule sia perché, soprattutto, lo ha discriminato negandogli il pari diritto di esporre il proprio simbolo, cioè lamenorà ebraica. La motivazione dell'ordinanza è stata comunicata al diretto interessato il 20 dicembre, cioè a distanza di ben undici mesi.
    "Il Consiglio Superiore della Magistratura -commenta con un misto di soddisfazione e di sconcerto il dott. Tosti- ha affermato che la mia pretesa di ottenere la rimozione dei crocifissi dalle aule giudiziarie è pienamente fondata, dal momento che la circolare fascista del Ministro Rocco deve ritenersi tacitamente abrogata sin dal 1948 per incompatibilità con la Costituzione repubblicana, innanzitutto perché si tratta di "un atto amministrativo privo di fondamento normativo e, quindi, contrastante con il principio di legalità dell'azione amministrativa, desumibile dagli articoli 97 e 113 della Costituzione, dal quale deriva che ogni atto amministrativo deve essere espressione di un potere riconosciuto all'Amministrazione da una norma", tant'è, soggiunge il CSM, che per poter esporre i simboli nazionali negli uffici pubblici il legislatore ha dovuto emanare ben due leggi. In secondo luogo, poi, il CSM riconosce che la circolare fascista "appare in contrasto con il principio costituzionale di laicità dello Stato e con la garanzia della libertà di coscienza e di religione, essendo pacifico (in tal senso Cassazione, Sezione Unite, 18.11.1997, n. 11432 e Sez. Disciplinare 15.9.2004, Sansa) che nessun provvedimento amministrativo può limitare diritti fondamentali di libertà, al di fuori degli spazi eventualmente consentiti da una legge ordinaria conforme a costituzione. Ne consegue, da un lato, che in materia religiosa lo Stato deve essere equidistante, imparziale e neutrale e, dall'altro, che l'ordine delle questioni religiose e quello delle questioni civili debbono rimanere separati, con la conseguenza che in nessun caso il compimento di atti appartenenti alla sfera della religione possa essere oggetto di prescrizioni obbligatorie o che si ricorra ad obbligazioni di ordine religioso per rafforzare l'efficacia di precetti statali: la religione e gli obblighi morali che ne derivano non possono essere imposti come mezzo al fine dello Stato. La libertà di coscienza (espressamente riconosciuta anche dall'art. 9 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dall'art. 10 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea) e la libertà di religione debbono essere lette come affermazione non solo positiva, di tutela delle convinzioni o della fede professata, ma anche in senso negativo, come tutela di chi rifiuti di avere una fede e, pertanto, deve essere garantita sia ai credenti che ai non credenti, siano essi atei o agnostici. Dal carattere "fondante" della libertà di coscienza deriva anche che nelle valutazioni costituzionali relative ai profili dell'eguaglianza in materia religiosa il dato quantitativo, l'adesione più o meno diffusa a questa o a quella confessione, non può essere rilevante. Alla luce dei rilievi ora svolti appare convincente la tesi dell'incolpato secondo la quale l'esposizione del crocifisso nelle aule di giustizia, in funzione solenne di "ammonimento di verità e giustizia", costituisce un'utilizzazione di un simbolo religioso come mezzo per il perseguimento di finalità dello Stato. Del pari persuasiva sembra l'affermazione che l'indicazione di un fondamento religioso dei doveri di verità e giustizia, ai quali i cittadini sono tenuti, può provocare nei non credenti "turbamenti, casi di coscienza, conflitti di lealtà tra doveri del cittadino e fedeltà alle proprie convinzioni" e pertanto può ledere la libertà di coscienza e di religione."
    Il CSM "boccia" poi esplicitamente le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato che hanno legittimato l'esposizione dei crocifissi nelle scuole per la loro supposta valenza "culturale": "anche a poter condividere la tesi del significato meramente culturale del crocifisso -chiarisce il CSM- il problema della libertà di coscienza e del pluralismo si sposterebbe dal terreno esclusivamente religioso a quello appunto culturale, ma non sarebbe risolto, in quanto dai principi costituzionali in precedenza individuati deriva che l'amministrazione pubblica non può scegliere di privilegiare un aspetto della tradizione e della cultura nazionale, sia pure largamente maggioritaria, a discapito di altri minoritari, in contrasto con il progetto costituzionale di una società "in cui hanno da convivere fedi, culture e tradizioni diverse" (Corte Cost., n. 440 del 1995)".
    In buona sostanza, dunque, dalla motivazione del CSM emerge che l'esposizione dei soli crocefissi nelle aule giudiziarie e, in genere, nei pubblici uffici, così come imposta dalla Madrepatria -cioè dal Vaticano e dalla Chiesa Cattolica- alla sua Colonia -cioè alla Repubblica Pontificia Italiana- calpesta il principio supremo di laicità delineato dalla Costituzione italiana e, quindi, l'obbligo costituzionale dei giudici di essere imparziali, calpesta il diritto dei cittadini, garantito sia dalla Costituzione che dalla Convenzione sui diritti dell'Uomo, di essere giudicati da giudici imparziali, calpesta i diritti fondamentali e costituzionali alla libertà di coscienza e di religione, che appartengono a me e a qualsiasi cittadino della Repubblica Pontificia, e, infine, calpestano il diritto costituzionale e fondamentale all'eguaglianza, senza distinzione di religione, dei cittadini non cattolici, atei o agnostici. Se la motivazione del CSM mi conforta e mi riconcilia con la Giustizia italiana, non mi conforta affatto constatare che l'unico giudice che abbia avuto, in Italia, il coraggio e la determinazione di rifiutarsi di calpestare la Costituzione e di difendere i diritti alla libertà religiosa e alla non discriminazione religiosa di tutti i cittadini italiani e, in particolare, dei non cattolici e dei non credenti, sia stato condannato, come un criminale, a sette mesi di reclusione e sia stato allontanato dalla Magistratura con ignominia per ristabilirne il supposto "prestigio" ed il supposto "decoro". Mi conforta ancor meno l'accusa disciplinare, mossami dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, di aver "gettato sconcerto" nell'opinione pubblica italiana per aver osato obbedire ai precetti impostimi dalla Costituzione e per aver osato difendere il diritto alla non discriminazione religiosa che mi appartiene e che appartiene a tutti i cittadini italiani. Non mi conforta constatare che i Ministri della Giustizia di questa Repubblica Pontificia pratichino costantemente il crimine della discriminazione religiosa ai danni dei cittadini non cattolici, seguendo supinamente le direttive del Papa e della Chiesa Cattolica, e cioè esponendo il solo simbolo delle "Superiore" religione cattolica, senza che nessun Pubblico Ministero si premuri di incriminarli...


    Luigi Tosti
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  • pyccolo
    00 31/01/2007 13:19
    Il giudice Luigi Tosti denuncia penalmente per discriminazione religiosa

    i ministri Clemente Mastella e Roberto Castelli



    Roma – L’Aquila – “E’ un vero e proprio reato quello di impormi la presenza del crocifisso nel luogo dove lavoro e di vietarmi, per bieche motivazioni di discriminazione religiosa, di esporre la menorà ebraica a fianco del simbolo dei cattolici. E’ per questo – dichiara il magistrato Luigi Tosti – che, dopo aver pazientato per due anni, ho formalizzato una denuncia penale contro i Ministri di Giustizia Clemente Mastella e Roberto Castelli. E’ grottesco, infatti, che l’autorità giudiziaria si sia attivata contro la vittima delle discriminazioni religiose anziché contro gli autori, cioè i Ministri di Giustizia, i quali ben avrebbero potuto autorizzarmi ad esporre la menorà ebraica a fianco del crocifisso cattolico, tanto più che essi sostengono che le supposte radici culturali dell’Europa sarebbero quelle giudaico-cristiane. Sulla mia vicenda è intervenuto anche l’On.le Maurizio Turco che ha presentato al Ministro Mastella l’interpellanza parlamentare n. 130/2006 con la quale gli ha chiesto di “giustificare per quali validi motivi – che, secondo l’interrogante, non siano quelli di discriminazione razziale, odio e disprezzo degli ebrei e della religione ebraica – il Ministero interrogato ha negato al dott. Tosti Luigi di esporre a fianco del crocifisso la menorah, usufruendo così degli stessi diritti religiosi e della stessa dignità che l’Amministrazione fascista Italiana accordò e che quella Repubblicana seguita ad accordare ai cattolici”.

    Luigi Tosti

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    00 31/01/2007 14:17
    In base a quanto esposto allora bisognerebbe fare una bacheca contenente tutti i simboli religiosi del mondo da esporre in ogni aula....
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    00 31/01/2007 14:36
    Concordo anche io con la riflessione di Neve, nonostante sia un non un credente e molto scettico e contrario alla chiesa.
    Però la nostra religione prevede il crocifisso come simbolo presente nei vari luoghi pubblici, ed adesso dovremmo essere cosi "bravi" da permettere l'esposizioni di altri simboli religiosi accanto al nostro.
    No non sono d'accordo, piuttosto andrebbe approfondito lo studio di altre religioni nelle scuole medie almeno, non per dare una scelta ai ragazzi (tanto quella se si vuole viene fatta in età più adulta) ma quanto per far capire ed approfondire le altre religioni presenti.



  • pyccolo
    00 31/01/2007 15:09
    Re:

    Scritto da: !NeveCheVola! 31/01/2007 14.17
    In base a quanto esposto allora bisognerebbe fare una bacheca contenente tutti i simboli religiosi del mondo da esporre in ogni aula....
    [SM=g27829]




    Strano questo modo di ragionare, almeno da questo pulpito...mi sorprende...non è che sei un pò tirchiotta (per l'amor del cielo non ritenerla offesa...è tutto benevolo).
    I diritti umani o sono uguali per tutti o è discriminazione...Vladimir L. docet.
    Per ora, purtroppo, i diritti sono più diritti per alcuni e meno per altri, ma questo dovresti saperlo.


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  • pyccolo
    00 31/01/2007 15:21


    Come vedi le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato
    sono state bocciate dal CSM, che perciò rivendica il diritto di tutti i cittadini ad essere uguali e a non vedere privilegiare una confessione a discapito di un 'altra.
    Strano che i diseredati in fatto di diritti non solidarizzino con chi passa sotto le stesse "forche caudine", non solo, ma anche perchè l'associazione per i diritti umani cui aderisce Tosti è porta bandiera anche, e non solo, delle vs stesse rivendicazioni.

    Ripropongo il parere del CSM:

    "Il CSM "boccia" poi esplicitamente le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato":

    "Il CSM "boccia" poi esplicitamente le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato che hanno legittimato l'esposizione dei crocifissi nelle scuole per la loro supposta valenza "culturale": "anche a poter condividere la tesi del significato meramente culturale del crocifisso -chiarisce il CSM- il problema della libertà di coscienza e del pluralismo si sposterebbe dal terreno esclusivamente religioso a quello appunto culturale, ma non sarebbe risolto, in quanto dai principi costituzionali in precedenza individuati deriva che l'amministrazione pubblica non può scegliere di privilegiare un aspetto della tradizione e della cultura nazionale, sia pure largamente maggioritaria, a discapito di altri minoritari, in contrasto con il progetto costituzionale di una società "in cui hanno da convivere fedi, culture e tradizioni diverse" (Corte Cost., n. 440 del 1995)".
    In buona sostanza, dunque, dalla motivazione del CSM emerge che l'esposizione dei soli crocefissi nelle aule giudiziarie e, in genere, nei pubblici uffici, così come imposta dalla Madrepatria -cioè dal Vaticano e dalla Chiesa Cattolica- alla sua Colonia -cioè alla Repubblica Pontificia Italiana- calpesta il principio supremo di laicità delineato dalla Costituzione italiana e, quindi, l'obbligo costituzionale dei giudici di essere imparziali, calpesta il diritto dei cittadini, garantito sia dalla Costituzione che dalla Convenzione sui diritti dell'Uomo, di essere giudicati da giudici imparziali, calpesta i diritti fondamentali e costituzionali alla libertà di coscienza e di religione, che appartengono a me e a qualsiasi cittadino della Repubblica Pontificia, e, infine, calpestano il diritto costituzionale e fondamentale all'eguaglianza, senza distinzione di religione, dei cittadini non cattolici, atei o agnostici."

    (Il grassetto è caratteri grandi sono miei)

  • pyccolo
    00 31/01/2007 15:28
    Re:

    Scritto da: !NeveCheVola! 31/01/2007 14.17
    In base a quanto esposto allora bisognerebbe fare una bacheca contenente tutti i simboli religiosi del mondo da esporre in ogni aula....
    [SM=g27829]




    Dimenticavo questa considerazione in risposta:

    O tutti i simboli di cittadini italiani che li vogliono esporre o, molto semplicemente, NESSSUNO. Sta di fatto che nelle aule di tribunale, fra quelle prese in considerazione da Tosti, vi era il crocifisso ma non i simboli del nostro Stato.
    Siamo figli di NN.?
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    00 31/01/2007 15:47
    Re: Re:

    Scritto da: pyccolo 31/01/2007 15.09



    Strano questo modo di ragionare, almeno da questo pulpito...mi sorprende...non è che sei un pò tirchiotta (per l'amor del cielo non ritenerla offesa...è tutto benevolo).
    I diritti umani o sono uguali per tutti o è discriminazione...Vladimir L. docet.
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    Pyccolo



    Il ruolo di giudice è un compito molto difficile da sostenere e da portare avanti. Ecco perchè si chiede l'aiuto di Dio nel portare avanti un giudizio nei confronti degli esseri umani, come pure si giura sulla Bibbia in certe aule.
    Ciononostante sono dell'idea che la giustizia debba essere sempre laica, e quindi non avrei problemi se togliessero il Crocifisso dalle aule di tribunale.
    Ma non ammetto che questa richiesta arrivi come ritorsione perchè non viene permesso di esporre un altro simbolo religioso. Non mi sembra quindi una questione di principio ma un esempio di legge del taglione.



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    00 31/01/2007 15:50

    Strano che i diseredati in fatto di diritti non solidarizzino con chi passa sotto le stesse "forche caudine", non solo, ma anche perchè l'associazione per i diritti umani cui aderisce Tosti è porta bandiera anche, e non solo, delle vs stesse rivendicazioni.


    Non accetterò oltre questo genere di polemica personale e sterile in questo contesto.
    Non strumentalizziamo le rivendicazioni di alcuni per difendere quelle di altri.



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    00 31/01/2007 16:26
    Comincio a pensare che gli interventi di Pyccolo siano finalizzati alla polemica a tutti i costi, piuttosto che al confronto costruttivo... ed il peggio è che non se ne rende conto (o fa finta!) e fa la vittima...
    In questi casi non resta che lasciar cadere!! [SM=x1248937]

    [Modificato da kiaroz 31/01/2007 16.28]



    "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre." (A. Einstein)

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  • pyccolo
    00 31/01/2007 16:57
    Re: Re: Re:

    Scritto da: !NeveCheVola! 31/01/2007 15.47
    Non mi sembra quindi una questione di principio ma un esempio di legge del taglione.




    Intanto è per ora caduta, sotto il taglione, la testa di Tosti.
    Come può mai essere che sia il Tosti a manovrare il taglione?

    Se non è una questione di principio di libertà questo, che cos'è un principio?

    A Kiaroz: Grazie per le tue osservazioni...non è questione di far finta (non scherzi mai quando non c'è da scherzare), ma è questione di punto di fuga diverso.
    Gradirei che tu guardassi anche un pò dal mio...sarebbe auspicabile. Ad ogni modo circa il lasciar cadere o meno, per carità, fai come più ti aggrada, ognuno è responsabile di ciò che fa.



  • pyccolo
    00 31/01/2007 17:01
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: pyccolo 31/01/2007 16.57



    Intanto è per ora caduta, sotto il taglione, la testa di Tosti.
    Come può mai essere che sia il Tosti a manovrare il taglione?

    Se non è una questione di principio di libertà questo, che cos'è un principio?

    A Kiaroz: Grazie per le tue osservazioni...non è questione di far finta (non scherzi mai quando non c'è da scherzare), ma è questione di punto di fuga diverso.
    Gradirei che tu guardassi anche un pò dal mio...sarebbe auspicabile. Ad ogni modo circa il lasciar cadere o meno, per carità, fai come più ti aggrada, ognuno è responsabile di ciò che fa.







    Errata corrige:

    ...(non scherzi mai...) va corretto con (non scherzo mai...).

    Sarà che non sono esperto, ma quando clicco su "modifica" non me lo lascia fare. Perchè?
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    00 31/01/2007 17:04
    Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: pyccolo 31/01/2007 17.01
    Sarà che non sono esperto, ma quando clicco su "modifica" non me lo lascia fare. Perchè?



    Impostazione voluta del forum da Admin e Mod.



  • pyccolo
    00 31/01/2007 17:46
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Sting.it 31/01/2007 17.04


    Impostazione voluta del forum da Admin e Mod.




    Scusami la pedanteria:

    Perchè dunque i tasti "Modifica" e "Cancella" a segnalarti un servizio?

    Grazie

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    00 31/01/2007 17:49
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: pyccolo 31/01/2007 17.46



    Scusami la pedanteria:

    Perchè dunque i tasti "Modifica" e "Cancella" a segnalarti un servizio?

    Grazie




    Perchè questo servizio di forum è standard come visualizzazione, ma modificabile come opzioni da Admin e ViceAdmin.
    Quindi per semplicità (credo) FFZ fornisce lo strumento uguale per tutti e poi ogni amministratore decide le proprie impostazioni.
    Semplice.



  • pyccolo
    00 31/01/2007 17:59
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Sting.it 31/01/2007 17.49


    Perchè questo servizio di forum è standard come visualizzazione, ma modificabile come opzioni da Admin e ViceAdmin.
    Quindi per semplicità (credo) FFZ fornisce lo strumento uguale per tutti e poi ogni amministratore decide le proprie impostazioni.
    Semplice.




    Gentilissimo!
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    Ho deciso così per ora.
    Dal momento che qualcuno ha cancellato un post che non avrebbe dovuto cancellare.
    Quando lo riterrò opportuno darò di nuovo la possibilità di modifica agli utenti.

    Torniamo in topic ora, per favore.
    [SM=x1248976]



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  • pyccolo
    00 31/01/2007 18:13
    Re:




    [SM=g27816] [SM=g27820]: [SM=g27833]
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    Va be' che detto tra noi...Mastella andrebbe denunciato anche solo quando mette il naso fuori di casa al mattino...
    E' un imbelle e un incompetente e non so con quale criterio sia stato fatto Ministro della Giustizia che secondo me è, insieme a quello dell'Interno, uno dei dicasteri più importanti del nostro governo...
    [SM=x1248979]



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    00 31/01/2007 20:01
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: pyccolo 31/01/2007 16.57

    A Kiaroz: Grazie per le tue osservazioni...non è questione di far finta (non scherzo mai quando non c'è da scherzare), ma è questione di punto di fuga diverso.
    Gradirei che tu guardassi anche un pò dal mio...sarebbe auspicabile. Ad ogni modo circa il lasciar cadere o meno, per carità, fai come più ti aggrada, ognuno è responsabile di ciò che fa.



    Ci abbiamo tutti provato per molto tempo, a guardare dal tuo punto di vista... il problema sono i tuoi modi... ovunque, in qualsiasi tuo intervento, su qualsiasi forum, risultano sempre solo sterili polemiche...
    Piuttosto tu dovresti imparare a guardare anche con gli occhi degli altri, e non solo coi tuoi...
    E qui mi fermo perchè se no scadiamo nell'ennesima sterile polemica... oltre che nell'ennesimo OT...
    PS. ti consiglio di andare a rivederti il concetto di legge del taglione... mi sa che hai preso lucciole per lanterne...

    Ritornando in tema...
    condivido pienamente quanto detto da Neve... d'altronde ogni tot. di tempo risalta fuori la questione dei crocifissi... ma se si decidessero a risolverla una volta per tutte!! via tutti i simboli religosi (se invece lo voglio, vado in una scuola cattolica, o ebraica, o buddista...)

    [Modificato da kiaroz 31/01/2007 20.09]



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  • pyccolo
    00 31/01/2007 21:15
    Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: kiaroz 31/01/2007 20.01

    Ci abbiamo tutti provato per molto tempo, a guardare dal tuo punto di vista... il problema sono i tuoi modi... ovunque, in qualsiasi tuo intervento, su qualsiasi forum, risultano sempre solo sterili polemiche...
    Piuttosto tu dovresti imparare a guardare anche con gli occhi degli altri, e non solo coi tuoi...
    E qui mi fermo perchè se no scadiamo nell'ennesima sterile polemica... oltre che nell'ennesimo OT...
    PS. ti consiglio di andare a rivederti il concetto di legge del taglione... mi sa che hai preso lucciole per lanterne...

    Ritornando in tema...
    condivido pienamente quanto detto da Neve... d'altronde ogni tot. di tempo risalta fuori la questione dei crocifissi... ma se si decidessero a risolverla una volta per tutte!! via tutti i simboli religosi (se invece lo voglio, vado in una scuola cattolica, o ebraica, o buddista...)

    [Modificato da kiaroz 31/01/2007 20.09]






    Pregevole il tuo senso della solidarietà!

    La legge del taglione?
    Così come la so su due dita:
    Non è riferibile alla legge ebraica (oltre 600 leggi) che dettava il famoso "occhio per occhio e dente per dente"?
    Oltre questa so di taglioni, ma non di "legge del taglione".
    Ad ogni modo non ho compreso il messaggio sotteso. [SM=g27828]

  • pyccolo
    00 31/01/2007 21:44
    A proposito ancora di "legge del taglione":

    Essa, si dice, fu abolita dal Cristo che in qualche parte del vangelo recita:
    (cito a senso)- "avete udito che fu detto occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico di non vendicarvi, ma di far posto all'ira ed a chi vi schiaffeggia sulla guancia destra, porgete anche la sinistra".
    Fu succesivamente ripresa da un tale Paolo di Tarso che in un'occasione esortò a non vendicarsi, ma a rispondere al male con il bene e ad accumulare, con ciò, carboni accesi sulle teste delle persone indisposte ed intolleranti.

    Forse se i cristiani si comportassero così il caro amico Tosti non potrebbe che essere lieto per un trattamento di cotanto amore. [SM=x1248804]



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    Re:

    Scritto da: pyccolo 27/12/2006 0.01
    Il Consiglio Superiore della Magistratura "boccia" l'esposizione dei crocefissi nelle aule giudiziarie
    Cronaca di un crocefisso annunciato

    di Luigi Tosti - COMUNICATO STAMPA da pubblicare e rilanciare

    Il 31 gennaio scorso il CSM ha comminato la sospensione cautelare dalle funzioni e dallo stipendio al giudice di Camerino Luigi Tosti perché si è rifiutato di tenere le udienze sia perché il Ministro di Giustizia ha omesso di rimuovere i crocifissi cattolici dalle aule sia perché, soprattutto, lo ha discriminato negandogli il pari diritto di esporre il proprio simbolo, cioè lamenorà ebraica. La motivazione dell'ordinanza è stata comunicata al diretto interessato il 20 dicembre, cioè a distanza di ben undici mesi.
    "Il Consiglio Superiore della Magistratura -commenta con un misto di soddisfazione e di sconcerto il dott. Tosti- ha affermato che la mia pretesa di ottenere la rimozione dei crocifissi dalle aule giudiziarie è pienamente fondata, dal momento che la circolare fascista del Ministro Rocco deve ritenersi tacitamente abrogata sin dal 1948 per incompatibilità con la Costituzione repubblicana, innanzitutto perché si tratta di "un atto amministrativo privo di fondamento normativo e, quindi, contrastante con il principio di legalità dell'azione amministrativa, desumibile dagli articoli 97 e 113 della Costituzione, dal quale deriva che ogni atto amministrativo deve essere espressione di un potere riconosciuto all'Amministrazione da una norma", tant'è, soggiunge il CSM, che per poter esporre i simboli nazionali negli uffici pubblici il legislatore ha dovuto emanare ben due leggi. In secondo luogo, poi, il CSM riconosce che la circolare fascista "appare in contrasto con il principio costituzionale di laicità dello Stato e con la garanzia della libertà di coscienza e di religione, essendo pacifico (in tal senso Cassazione, Sezione Unite, 18.11.1997, n. 11432 e Sez. Disciplinare 15.9.2004, Sansa) che nessun provvedimento amministrativo può limitare diritti fondamentali di libertà, al di fuori degli spazi eventualmente consentiti da una legge ordinaria conforme a costituzione. Ne consegue, da un lato, che in materia religiosa lo Stato deve essere equidistante, imparziale e neutrale e, dall'altro, che l'ordine delle questioni religiose e quello delle questioni civili debbono rimanere separati, con la conseguenza che in nessun caso il compimento di atti appartenenti alla sfera della religione possa essere oggetto di prescrizioni obbligatorie o che si ricorra ad obbligazioni di ordine religioso per rafforzare l'efficacia di precetti statali: la religione e gli obblighi morali che ne derivano non possono essere imposti come mezzo al fine dello Stato. La libertà di coscienza (espressamente riconosciuta anche dall'art. 9 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dall'art. 10 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea) e la libertà di religione debbono essere lette come affermazione non solo positiva, di tutela delle convinzioni o della fede professata, ma anche in senso negativo, come tutela di chi rifiuti di avere una fede e, pertanto, deve essere garantita sia ai credenti che ai non credenti, siano essi atei o agnostici. Dal carattere "fondante" della libertà di coscienza deriva anche che nelle valutazioni costituzionali relative ai profili dell'eguaglianza in materia religiosa il dato quantitativo, l'adesione più o meno diffusa a questa o a quella confessione, non può essere rilevante. Alla luce dei rilievi ora svolti appare convincente la tesi dell'incolpato secondo la quale l'esposizione del crocifisso nelle aule di giustizia, in funzione solenne di "ammonimento di verità e giustizia", costituisce un'utilizzazione di un simbolo religioso come mezzo per il perseguimento di finalità dello Stato. Del pari persuasiva sembra l'affermazione che l'indicazione di un fondamento religioso dei doveri di verità e giustizia, ai quali i cittadini sono tenuti, può provocare nei non credenti "turbamenti, casi di coscienza, conflitti di lealtà tra doveri del cittadino e fedeltà alle proprie convinzioni" e pertanto può ledere la libertà di coscienza e di religione."
    Il CSM "boccia" poi esplicitamente le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato che hanno legittimato l'esposizione dei crocifissi nelle scuole per la loro supposta valenza "culturale": "anche a poter condividere la tesi del significato meramente culturale del crocifisso -chiarisce il CSM- il problema della libertà di coscienza e del pluralismo si sposterebbe dal terreno esclusivamente religioso a quello appunto culturale, ma non sarebbe risolto, in quanto dai principi costituzionali in precedenza individuati deriva che l'amministrazione pubblica non può scegliere di privilegiare un aspetto della tradizione e della cultura nazionale, sia pure largamente maggioritaria, a discapito di altri minoritari, in contrasto con il progetto costituzionale di una società "in cui hanno da convivere fedi, culture e tradizioni diverse" (Corte Cost., n. 440 del 1995)".
    In buona sostanza, dunque, dalla motivazione del CSM emerge che l'esposizione dei soli crocefissi nelle aule giudiziarie e, in genere, nei pubblici uffici, così come imposta dalla Madrepatria -cioè dal Vaticano e dalla Chiesa Cattolica- alla sua Colonia -cioè alla Repubblica Pontificia Italiana- calpesta il principio supremo di laicità delineato dalla Costituzione italiana e, quindi, l'obbligo costituzionale dei giudici di essere imparziali, calpesta il diritto dei cittadini, garantito sia dalla Costituzione che dalla Convenzione sui diritti dell'Uomo, di essere giudicati da giudici imparziali, calpesta i diritti fondamentali e costituzionali alla libertà di coscienza e di religione, che appartengono a me e a qualsiasi cittadino della Repubblica Pontificia, e, infine, calpestano il diritto costituzionale e fondamentale all'eguaglianza, senza distinzione di religione, dei cittadini non cattolici, atei o agnostici. Se la motivazione del CSM mi conforta e mi riconcilia con la Giustizia italiana, non mi conforta affatto constatare che l'unico giudice che abbia avuto, in Italia, il coraggio e la determinazione di rifiutarsi di calpestare la Costituzione e di difendere i diritti alla libertà religiosa e alla non discriminazione religiosa di tutti i cittadini italiani e, in particolare, dei non cattolici e dei non credenti, sia stato condannato, come un criminale, a sette mesi di reclusione e sia stato allontanato dalla Magistratura con ignominia per ristabilirne il supposto "prestigio" ed il supposto "decoro". Mi conforta ancor meno l'accusa disciplinare, mossami dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, di aver "gettato sconcerto" nell'opinione pubblica italiana per aver osato obbedire ai precetti impostimi dalla Costituzione e per aver osato difendere il diritto alla non discriminazione religiosa che mi appartiene e che appartiene a tutti i cittadini italiani. Non mi conforta constatare che i Ministri della Giustizia di questa Repubblica Pontificia pratichino costantemente il crimine della discriminazione religiosa ai danni dei cittadini non cattolici, seguendo supinamente le direttive del Papa e della Chiesa Cattolica, e cioè esponendo il solo simbolo delle "Superiore" religione cattolica, senza che nessun Pubblico Ministero si premuri di incriminarli...


    Luigi Tosti
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    Unisco i due thread poichè affrontano lo stesso argomento.



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    Le scuole, i tribunali, gli ospedali sono posti laici.

    Niente simboli religiosi!


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    00 16/02/2007 17:51
    Be' però almeno in ospedale...io ad esempio quando sono stata sul punto di fare una brutta fine avrei voluto avere un crocifisso da guardare mentre pregavo...



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