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Tbc - da 18 a 12 - Notturno bus/Satyricon

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    zon@ venerdi
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    00 07/04/2008 09:58
    Dovete dire chi preferite tra i video in gara.
    Potete votare una volta al giorno fino al 30 aprile 2008.

    A classifica fatta: l'ultimo viene eliminato, l'altro passa alle fasi successive.
    ps. Non si possono recuperare voti non dati in giorni precedenti

    Eccoli:
    Notturno bus
    Franz è un conducente di autobus che anche nella vita ha sempre guardato nello specchietto retrovisore.
    Una notte sul suo bus deserto incontra per caso Leila, una ragazza in fuga coi boccoli rossi e i piedi scalzi. Non fa in tempo a negarle una sigaretta che la donna si è già liberata della sua parrucca e si è infilata nel suo letto, ma soltanto per avere un posto in cui passare la notte e nascondersi.
    L'affascinante donna con gli occhi da gatta è infatti una scaltra e bugiarda truffatrice il cui primo colpo risale ai suoi tre anni. Inseguita da una coppia di grotteschi killer, il caciarone iperviolento Garofano, e il laconico e spietato torturatore dallo stomaco debole Diolaiti (che ricorda un po' la coppia pulp Vince Vega/ Jules Winnfield), oltre che da un romantico agente dei servizi segreti, la ragazza cercherà protezione sull'autobus notturno di Franz "cuor di leone" (come lo chiama lei). Lui, filosofo mancato, "normalmente vile" e braccato a sua volta per debiti di gioco da un energumeno fondamentalmente buono di nome Titti, cercherà con scarsi risultati di resistere a quello che dopo anni di terapia ha inquadrato come il prototipo della donna sbagliata.
    Satyricon
    Da Petronio Arbitro (I secolo d.C.): peripezie di Encolpio e Ascilto, due giovani parassiti che vivono di espedienti, nella Roma di Nerone. Nella sua struttura di ricognizione onirica di un passato inconoscibile e di rapporto fantastorico sulla Roma imperiale al tramonto, come guardata attraverso l'oblò di un'astronave, non nasconde le sue ambizioni di essere un film sull'oggi. L'itinerario picaresco e becero dei due vitelloni antichi (purtroppo né personaggi veri né simboli) lascia il posto a un'ansia esistenziale e religiosa, all'interrogazione sul significato del nostro passaggio terreno. Su questo versante – al di là della straordinaria ricchezza figurativa, funerea e notturna dell'insieme – i momenti più felici sono l'episodio della villa dei suicidi e l'addio alla vita del poeta Eumolpo. La fonte principale di Fellini e del cosceneggiatore Bernardino Zapponi è La vita quodiana a Roma all'apogeo dell'Impero (1939) di Jerôme Carcopino (1881-1970).


    Qui si vota solamente, per i commenti sui video premere la scritta a destra del video

    [Modificato da zon@ venerdi 07/04/2008 10:00]
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